Come conoscere un uomo? Attraverso quello che dice perché la parola rivela il suo cuore. Infatti, nella prima lettura troviamo un insegnamento illuminante: la parola rivela i pensieri del cuore. Inoltre nel brano di vangelo Gesù, servendosi di alcune parabole molto brevi, ci aiuta a comprendere le qualità morali e spirituali che devono animare il suo discepolo, soprattutto se è chiamato ad un compito di guida.
Qual è il più grande comandamento? La domanda viene posta dai farisei per mettere, ancora una volta ma inutilmente, in difficoltà Gesù. Egli, infatti, risponde alla questione con grande lucidità e semplicità: Amerai il Signore Dio tuo…Amerai il prossimo come te stesso.
Gesù anche questa domenica ci parla con una parabola la quale, pur avendo una grande connotazione polemica nei confronti della classe dirigente del suo tempo, è rivolta anche a noi. L’insegnamento appare molto chiaro.
Domenica scorsa abbiamo meditato, aiutati dalle parole di Gesù, sulla condotta da tenere nei confronti dei fratelli che commettono il peccato. Oggi è l’Apostolo Pietro che pone a Cristo un caso ben preciso: Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me?
La Chiesa, nella quale vive il Signore, è una fraternità perché costituita da fratelli, in quanto tutti figli di Dio. L’esperienza quotidiana, però, ci fa toccare con mano che non si tratta di una fraternità perfetta. In essa è presente il peccato e a volte anche in forma grave perché la Chiesa non è una comunità di puri, di santi.
Il brano di Vangelo di oggi è particolarmente difficile. Appare, dunque, quanto mai appropriata, la richiesta che la Chiesa rivolge al Signore nella preghiera inziale della Messa: Suscita in noi l’amore per te e ravviva la nostra fede.
Il brano di Vangelo di questo domenica è dominato dall’ elogio che Gesù rivolge alla donna cananea: Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri. Che cosa ha fatto questa madre per meritarsi tanta ammirazione da parte di Cristo? Un’ammirazione che appare ancora più sorprendente dl momento che si tratta di una donna pagana.
Gesù è ben consapevole che la folla è “pericolosa” perché può prendere il posto di Dio, soprattutto quando questa ti acclama e ti esalta.
Celebriamo oggi la solennità della Trasfigurazione di Gesù. Si tratta di un episodio nel quale il Signore manifesta a Pietro, Giacomo e Giovanni la sua gloria di Figlio di Dio. L’evento avviene su un monte che nella tradizione biblica è per eccellenza il luogo della rivelazione di Dio.
La parabola che Gesù oggi racconta è molto breve ed in apparenza semplice, ma in realtà contiene una grande insegnamento. Essa, infatti, tratta dell’azione del Maligno nella storia delle singole anime, della società e della grande famiglia umana.
Gesù, che ha donato la sua vita per tutti, ci ha insegnato ad amare senza distinzione alcuna. Tuttavia, oggi nel Vangelo ci ricorda che Lui va amato più di tutti. Niente e nessuno può prendere il suo posto nel nostro cuore; neppure i legami familiari possono entrare in concorrenza con l’amore che a Lui si deve. Lui, infatti, è la misura della validità di ogni altro amore”.
Non abbiate paura! Questo invito ritorna per ben tre volte sulla bocca di Gesù nel Vangelo che abbiamo appena ascoltato.
Le parole di Gesù che abbiamo ascoltato nel brano di Vangelo sono state enunciate nel cenacolo il giovedì santo, durante l’ultima Cena.
In questa quarta domenica di Pasqua la Chiesa ci invita a pregare per le vocazioni e per questo motivo propone alla nostra riflessione l’immagine di Cristo buon Pastore.
Tre giorni dopo la morte di Gesù - siamo nel giorno di domenica - due dei suoi discepoli, sfiduciati e angosciati, stanno facendo ritorno al loro villaggio di Emmaus e mentre camminano parlano tra di loro di quanto è accaduto a Gerusalemme nei giorni precedenti.
Il racconto evangelico di questa domenica riporta due apparizioni di Cristo risorto avvenute a distanza di otto giorni l’una dall’altra.
Celebriamo oggi l’evento che ha cambiato le prospettive dell’umanità: la resurrezione di Cristo. Se l’esito di Gesù fosse stato semplicemente la morte, la sua vita si sarebbe rivelata inutile ed insensata.
Con la domenica delle Palme entriamo nella settimana più importante dell’Anno Liturgico: la “Settimana Santa” nella quale torniamo a vivere insieme a Cristo gli ultimi giorni della sua vita terrena, che culmineranno nella sua passione-morte-resurrezione.
Il Vangelo di questa V domenica di Quaresima ci porta a Betania, un villaggio a circa tre Km da Gerusalemme, sul versante orientale del Monte degli Ulivi. In questo villaggio viveva Lazzaro insieme alle sue sorelle Marta e Maria.
Molti miracoli di guarigione fisiche o di liberazioni dal demonio che Gesù compie sono sollecitati dalle richieste di coloro che si trovano nella sofferenza.