Lo scorso anno, la Colletta di Terrasanta si è tenuta il 13 settembre, e non il Venerdì Santo, come di consueto, perché il mondo era fermato dalle misure contro la pandemia e non c’erano nemmeno celebrazioni con i fedeli. Sono stati raccolti circa 27,9 milioni dollari, che sono serviti a finanziare opere come il restauro della Basilica della Natività di Betlemme, ma anche opere per le comunità locali, e persino la creazione di una piattaforma, Terra Santa School, per la Didattica a distanza. Quest’anno, l’appello ai fedeli è di “non ignorare le situazioni di bisogno e difficoltà dei nostri fratelli e sorelle che vivono nei Luoghi Santi”, ha scritto il Cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali, nel consueto appello annuale per la Colletta.
Le prove che vive la Chiesa in Terrasanta, durissime nel corso dei secoli “non sono ancora finite”, e la Chiesa “continua ad operare per la salvaguardia della presenza cristiana e per dar voce a chi non ne ha”. Lo nota il Cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali, in una lettera appello consegnata il 26 febbraio, il mercoledì delle Ceneri, per supportare la Colletta Pro Terra Sancta.
Se in questo anno si sono potute riscoprire le meraviglie dei dipinti di angeli bizantini nella Basilica della Natività a Betlemme, e se è stata restaurata la tomba del Cristo Risorto, si deve anche alla Colletta Pro Terra Sancta, nonché ad una donazione speciale della Santa Sede. Il modo in cui sono stati distribuiti i fondi è spiegato in un rapporto pubblicato dalla Sala Stampa della Santa Sede.