“Costruiamo ponti intorno alle nostre differenze, e le portiamo nel’armonia della coesistenza cristiana”. Il vescovo Ladislav Nemet, di Zrenjanin (Serbia) spiega così il movimento dei ministranti di cui lui è presidente. Sono arrivati a Roma ieri sera, e in 60 mila ci saranno stasera, in piazza San Pietro, per incontrare Papa Francesco.
Lo scorso anno la piazza era piena, ma stavolta i chierichetti del pellegrinaggio romano dei CIM sono circa diecimila. Troppo pochi per fare una vera “onda” come lo scorso anno all’ arrivo del Papa, ma abbastanza per creare la festa intorno a Francesco.
Qualcuno ancora se li ricorda a fianco a Giovanni Paolo I in quella indimenticabile catechesi sulla umiltà il 6 settembre del 1978. James era un chierichetto maltese, uno di quelli che per un mese aveva prestato servizio nella Basilica di San Pietro. Con lui il Papa spiegò alla gente in Aula Nervi che bisogna rispettare i genitori. I chierichetti maltesi offrono il loro servizio dai tempi del Concilio Vaticano II, un servizio nato come “estivo”.