“La decisione dell’Unione Africana (UA) di non inviare una forza di pace in Burundi ci ha deluso, ma non tutto è perduto”: così si sono espresso alcune fonti locali dal Burundi, perché il 31 gennaio, il vertice dei capi di Stato e di governo dell’Unione Africana, riunito ad Addis Abeba, ha annunciato di aver rinunciato per il momento ad inviare nel Paese una ‘missione di stabilizzazione’ di 5.000 uomini, per cercare di mettere fine al ciclo di violenze esploso dopo l’elezione del presidente Pierre Nkurunziza per un terzo mandato in violazione della Costituzione e del trattato di pace di Arusha.