Sono solo due i circoli minori in lingua italiana, ed entrambi hanno messo in evidenza nella relazione che sono state presentate all’assemblea la necessità di una maggiore difesa dell’ambiente, una necessità di affidare ai laici un ruolo maggiore, una liturgia più attenta alla cultura locale e un dibattito sulla necessità di ordinare sacerdoti degli uomini sposati.
Formare i laici e il clero missionario, in particolare i seminaristi affinché siano pronti a confrontarsi con il mondo. E’ quanto emerge dal circolo minore portoghese D.
In Vaticano continuano i lavori dell’Assemblea speciale del Sinodo dei Vescovi dedicata all’Amazzonia. Ieri pomeriggio si è riunita la sesta Congregazione Generale insieme a Papa Francesco e questa mattina è iniziato l'intenso lavoro dei circoli minori nelle varie lingue.
Tre grandi missioni per la Chiesa: la testimonianza di fede (kerygma-martyria), la celebrazione della fede (la liturgia ), e il servizio dei fratelli (diakonia).
C’è anche la proposta di includere nel documento finale una sezione apposita sulla questione dei cattolici con attrazione per persone dello stesso sesso o disforia di genere, tra le proposte dei Circoli di lingua inglese per la terza parte del documento finale del Sinodo sui giovani.
E’ necessario ripensare la parrocchia come ad un luogo di incontro, di ascolto, di comunione e di missione. Lo scrivono i Padri del Circolo Minore Hispanicus A - coordinati dal Cardinale honduregno Oscar Andres Rodriguez Maradiaga - nella relazione sulla terza parte dell’Instrumentum Laboris del Sinodo dei Vescovi.
“La ricerca di alcuni elementi fondanti, ovviamente già presenti nella Chiesa, ma che debbono uscire dall'inerzia e ritrovare freschezza per una più vitale e profonda alleanza tra la Chiesa e le nuove generazioni”. E’ principalmente questo l’obiettivo che emerge dalle relazioni dei tre circoli minori in lingua italiana sulla terza parte dello Strumento di lavoro. I giovani siano non solo oggetto preferenziale dell’azione pastorale, ma anche “soggetti protagonisti dei processi decisionali”.
Prima del discernimento c’è l’annuncio. Il Sinodo sui giovani assomiglia in molti punti a quello sulla evangelizzazione voluto da Benedetto XVI, soprattutto nelle relazioni dei circoli minori le questioni che emergono sono le stesse. Una più di altre: la gente non conosce Gesù.
Molte richieste di chiarimento, molte proposte di modifica del linguaggio, a seguito di una analisi approfondita della seconda parte dell’instrumentum laboris del Sinodo, che apre la strada all’analisi della terza parte, quella sull’agire. I quattro circoli minori di lingua inglese mostrano concretezza, ma chiedono anche di ricentrare tutto sull’Eucarestia, con la consapevolezza che i giovani “cercano chiamate radicali”.
Nella relazione del circolo minore Hispanicus A, coordinato dal Cardinale Maradiaga, Arcivescovo di Tegugicalpa, si sottolinea in primis come la gioventù debba intendersi come un “luogo teologico”, non in termini univoci ma come una analogia.
Il tema al centro delle relazioni dei circoli minori in lingua italiana sulla seconda parte dello Strumento di lavoro è la vocazione. La vocazione universale alla vita con Dio, la vocazione della Chiesa in Gesù, il discernimento e l’accompagnamento della vocazione.
È con un abbraccio in casa Santa Marta che Papa Francesco ha salutato il giovane Safa al Aqoshy, dall’Iraq. Tra i giovani uditori del Sinodo dei vescovi, Safa ha dovuto lasciare l’assemblea in anticipo, perché la madre è malata di cancro, e Papa Francesco lo ha ricevuto prima della partenza.
Guardare i giovani con lo sguardo di Cristo. E’ un po’ questo il senso della prima parte più sociologica dello strumento di lavoro del Sinodo. Lo dicono i Circoli minori di lingua francese nelle loro relazioni. “ Ci hanno detto: noi siamo la Chiesa!”.
Da una parte, la necessità di rendere più “cristologica” la prima parte dell’Instrumentum Laboris, considerata di stampo troppo sociologico. Dall’altra, la necessità di evangelizzare in ambito digitale, con richieste precise di “guide alla lettura”, brevi videomessaggi ai giovani, comunicazione efficace, ma anche di ripristinare la fiducia dopo lo scandalo degli abusi sessuali. Nel mezzo, il grande dibattito sulla definizione delle famiglie, con una domanda di fondo: si può considerare famiglia solo il modello tradizionale?
Nelle loro relazione i Padri Sinodali del Circolo Hibericus A, coordinati dal Cardinale Oscar Anders Rodriguez Maradiaga, hanno sottolineato alcuni punti - a loro modo di vedere - fondamentali. A partire dall’essenza stessa del Sinodo che “non è solo per i giovani” ma anche per tutta la Chiesa.
L’emergenza di mettere maggiormente in luce la diversità dei vari contesti geografici e socio culturali nel documento finale del Sinodo ha rappresentato il leit motiv delle relazioni dei Circoli minori di lingua italiana.
Un testo lungo e articolato sul quale però tutti i partecipanti al Circolo germanico erano d’accordo. Il testo inizia con gli aspetti considerati negativi, da alcune dichiarazioni di alcuni padri sinodali contrarie allo spirito del “camminare insieme” fino alla richiesta di perdono alle persone che verso le quali l’insegnamento della Chiesa è stato frainteso come madri non sposate, bambini nati fuori dal matrimonio e persone con orientamento omosessuale. Poi si passa alle proposte.
Anche i due circoli minori di lingua spagnola hanno presentato le loro relazioni sulla terza ed ultima parte dell’Instrumentum Laboris.
La necessità di maggiore preparazione al matrimonio è il filo rosso che percorre i rapporti sulla terza parte dell’Instrumentum Laboris di tutti i quattro circoli minori anglofoni. Su temi come l’accesso alla comunione per i divorziati risposati e la pastorale per le persone omosessuali si nota invece una discussione viva. Tanto che un gruppo propone persino una assemblea sinodale sulla sessualità umana. E due dei gruppi chiedono al Papa una commissione per studiare la questione dei divorziati risposati.
“Il matrimonio è la risposta a una chiamata specifica a vivere l'amore coniugale in Cristo e nello Spirito, diventando segno credibile dell'amore di Cristo e della Chiesa; la scelta di sposarsi e di creare una famiglia non può che essere il frutto di un discernimento vocazionale; è compito della comunità ecclesiale offrire un permanente camino di catechesi che accompagni tutte le età della vita e coinvolga le famiglie, senza limitarsi alla preparazione immediata ai sacramenti”. Sono le proposte avanzate dal Circolo Italicus A, coordinato dal Cardinale Francesco Montenegro, nella relazione sulla terza parte dell’Instrumentum Laboris.