Durante le proteste a seguito della rielezione del presidente Aleksandr Lukashenko, la chiesa dei Santi Simone ed Elena era diventata un punto di riferimento per i manifestanti, perché era sulla strada principale e vicino agli edifici governativi ed era caratterizzata dai tipici mattoni rossi che le hanno valso l’appellativo di “Chiesa Rossa”. Il 26 settembre scorso, un incendio ha colpito la chiesa. Ma la chiusura per riparazioni ha riguardato anche la canonica, in quello che molti hanno descritto come una decisione autoritaria da parte del governo di Minsk.