C’è uno dei quattro uffici principali delle Nazioni Unite, e di certo un tessuto sociale meno difficile di quello di molti altri Paesi africani. Ma il Kenya che si appresta a visitare Papa Francesco è anche quello terrorizzato dall’idea che le violenze di otto anni fa possano ripetersi. Un terrore rinato quando nuovi scontri sono avvenuti lo scorso 6 novembre. Ordinaria amministrazione, in un territorio che in generale fatica a trovare la sua stabilità. Ma che, perlomeno, ha un regime parlamentare che lo rende uno degli Stati più democratici dell’Asia.