C’era anche il Cardinale Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, all’inaugurazione della chiesa siro-ortodossa di Sant’Efrem a Istanbul. L’evento non è di poco conto, perché si tratta della prima nuova chiesa cristiana stabilita in Turchia dalla fondazione della repubblica nel 1923.
È successo undici anni fa: il 3 giugno 2010, il vescovo Luigi Padovese, vicario apostolico di Anatolia, veniva accoltellato dal suo autista nella sua residenza di Iskenderun, cercava di scappare, veniva raggiunto sull’uscio della porta e lì decapitato. Era un vescovo del dialogo, “ponte e non muro”, come lo definì il Cardinale Dionigi Tettamanzi, allora arcivescovo di Milano, nell’omelia per il suo funerale.
Istanbul ha un nuovo vicario apostolico, padre Ruben Tierrablanca, e nella Messa di ordinazione episcopale il Cardinal Leonardo Sandri passa in rassegna l’impegno che aspetta “il piccolo gregge” della Chiesa in Turchia: l’impegno per la pace, l’impegno per l’ecumenismo, l’impegno per il dialogo.
È padre Ruben Tierrablanca il nuovo vicario apostolico di Istanbul. E la scelta del francescano, da anni ormai in Turchia, dove ha servito come parroco della parrocchia Santa Maria Draperis a Istanbul, è una scelta nel segno della continuità. Ma anche del dialogo interreligioso, dato che padre Tierrablanca ha costituito a Istanbul la Fraternità Internazionale di Istanbul per la promozione del dialogo ecumenico e religioso.