Una chiesa in Siria ospita quella che potrebbe essere considerata una delle più antiche immagini della Vergine Maria.
Era stato profanato nel 2016 dai miliziani jihadisti dell’ISIS, ed è rimasto semidistrutto da allora. Ma ora potrebbe esserci nuova vita per il monastero Mar Elian, nella periferia della città siriana di Qaryatayn. Lo ha annunciato padre Jacques Mourad, il monaco della comunità di Mar Mousa che era retore del monastero e che fu rapito dall’ISIS il 15 maggio 2015, e rimase nelle mani dei miliziani per cinque mesi, prima in isolamento e poi con più di 150 cristiani di Qaryatayn.
"Se Gesù ha fatto il falegname, puoi farlo anche tu". Con queste parole il vescovo melchita di Aleppo, monsignor Jean-Clémengt Jeanbart, convince i suoi giovani fedeli a partecipare al progetto "Build to stay", costruire per rimanere, un programma di formazione professionale offerto dalla Chiesa in Siria. L’iniziativa – cui Aiuto alla Chiesa che Soffre ha recentemente contribuito con una donazione di 263mila euro - mira ad aiutare il maggior numero di cristiani a rimanere, permettendo loro di ricostruire le proprie case e al tempo stesso di imparare un mestiere.