In un messaggio, a firma del segretario di Stato cardinale Pietro Parolin e rivolto ai vescovi indiani di rito latino, Papa Francesco invita i vescovi dell’India “ad un rinnovato incontro personale con Gesù Cristo”.
Poveri, reietti, emarginati. Non è semplice la vita per la maggior parte dei cristiani indiani. Il 60% di questi è costituito infatti da 'dalit', i senza casta intoccabili, chiamati spregiativamente anche 'mangiatori di ratti'. Esclusi dal sistema sociale induista, grazie all’opera della Chiesa cattolica hanno scoperto la propria dignità di esseri umani. Ma proprio la fede cristiana, che ha portato tanta ricchezza nelle loro vite, è un nuovo motivo di emarginazione da parte della società e soprattutto dei fondamentalisti indù che non di rado li minacciano e mostrano ostilità nei loro confronti.
Il Papa ridisegna la Chiesa siro-malabarese in India, istituendo due nuove eparchie e allargando i confini di altre due. Con una lettera ai vescovi dell’India, Papa Francesco prosegue così il cammino intrapreso già dai suoi predecessori, dando maggiore struttura alla Chiesa particolare dell’India che mantiene i riti orientali.