La notizia del terremoto in Siria e Turchia, che ha causato migliaia di morti in una situazione drammatica, è stata ricevuta con commozione dall’Assemblea Sinodale Continentale Europea che si sta tenendo a Praga. In una dichiarazione, i delegati riuniti in assemblea hanno rinnovato la loro vicinanza alle vittime e ribadito l’impegno a portare aiuti alla popolazione. Le varie Caritas si sono già attivate con vari aiuti.
Si chiama “Tribunale Nazionale Canonico Criminale”, ed è probabilmente il primo del genere al mondo. Lo ha stabilito la Conferenza Episcopale Francese perché si occupi di crimini e offese commesse tra clero e laici nella Chiesa, incluso l’abuso sessuale di adulti.
Dopo 31 anni, cambia la guida dell’arcidiocesi di Sarajevo. Il Cardinale Vinko Puljic, l’arcivescovo che non aveva mai abbandonato la città nemmeno sotto le bombe della guerra, va in pensione, chiudendo di fatto un’era. Successione morbida, annunciata da tempo: sarà Tomo Vukšić a prendere il suo posto, come era già predisposto da più di un anno, da quando era stato nominato vescovo coadiutore della diocesi.
Sarà con un momento ecumenico online che il Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee e la Conferenza delle Chiese Europee celebreranno i venti anni della Charta Oecumenica, parte di un percorso di dialogo portato avanti dalle confessioni cristiane di Europa negli ultimi anni. Lo annunciano il Cardinale Angelo Bagnasco e il rev. Christian Krieger, presidenti delle due organizzazioni, in una dichiarazione congiunta.
C’è una Chiesa che è ancora ascoltata in Europa. Ma deve anche trovare nuovi linguaggi, nuovi modi di raccontare la sua verità, in uno spirito di dialogo che porta non ad imporre, ma a proporre, la sua visione fondata su Cristo e permeata di dignità umana. L’arcivescovo Alain Paul Lebeaupin , nunzio presso l’Unione Europea uscente, lo spiega ad ACI Stampa in una lunga intervista di fine mandato.
Per l’incarico di segretario generale della Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea è stato scelto un sacerdote di Madrid, con un background da psicologo e una forte esperienza nel campo ecumenico. Dall’1 settembre, padre Manuel Enrique Barrios Prieto prenderà l’incarico di numero 2 dell’organismo della Chiesa che monitora le attività del Parlamento Europeo, conosciuto con l’acronimo COMECE.
Testimonianza, parola e casa sono le tre parole d’ordine che il Cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali di Europa, ha lanciato per un progetto di rievangelizzazione dell’Europa.
La Chiesa è “nel mondo, ma non è del mondo”, e il suo obiettivo è di essere “coscienza critica, vale a dire profezia,” considerando che “la cosa più decisiva è la fedeltà a Gesù Cristo, al Vangelo”. Il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, lo sottolinea al termine della plenaria che ha Poznan ha riunito presidenti e delegati di 49 episcopali del continente.
Ci vuole uno sforzo da parte cristiana e da parte islamica per “scongiurare il discorso dell’odio” che è all’origine di “sospetti reciproci, discriminazioni, esclusione, marginalizzazione e risentimenti”. Lo dice il Cardinale Jean Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, in un messaggio inviato ai partecipanti dell’incontro dei delegati nazionali per i rapporti con l’Islam delle Conferenze Episcopali d’Europa.
A sessant’anni dal Trattato di Roma, che segnò la nascita dell’Unione Europea, è tempo di “riportare l’Europa all’altezza dei compiti che le spettano, facendola uscire da un immobilismo che rischia di trasformarsi in decadenza”, sottolinea il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano.
Sente con preoccupazione la sempre maggiore diffusione della teoria del gender, che va a minare anche le stesse basi della fede cristiana. Ma guarda anche con fiducia ai cristiani, ora una minoranza, che però devono essere capaci di trasmettere la loro fede. E sulla chiarezza della fede, per lui, si gioca la battaglia contro la secolarizzazione. In questa intervista ad Aci Stampa, il Cardinal Willem Jacob Eijk, arcivescovo di Utrecht dal 2008 e ‘berretta rossa’ dal 2012, racconta le sfide del nostro tempo dall’osservatorio della sua patria, l’Olanda, dove la secolarizzazione è arrivata velocissima. Con uno sguardo al prossimo, cruciale, Sinodo dei vescovi.