Le persone che hanno esaminato accuratamente la storia del pontificato di S. Giovanni Paolo II sanno molto bene che le questioni della protezione dei bambini e dei giovani e della lotta ai crimini sessuali da parte di alcuni ecclesiastici erano la massima priorità per lui, sottolinea Mons. Stanisław Gądecki, Vicepresidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE) e Presidente della Conferenza Episcopale Polacca.
La diocesi di Broome, in Australia, è periferica, e copre circa mezza dozzina di missioni sperdute nei territori aborigeni. Da 25 anni, vescovo di quella diocesi è stato Christopher Saunders. Contro di lui ci sono state accuse di abuso, quindi una visitazione apostolica a marzo che lo ha portato a “mettersi da parte”. Il vescovo ha sempre fortemente negato ogni accusa. Da oggi, Papa Francesco ha deciso di nominare Monsignor Paul Boyer amministratore apostolico sede plena della Diocesi.
Era nato il 17 ottobre 1923 nei pressi di Vilnius - oggi Lituania ma allora Polonia - il Cardinale Henryk Roman Gulbinowicz, Arcivescovo emerito di Wrocław, morto quest'oggi.
Il quinto Stato australiano a mettere a rischio il segreto della confessione è quello del Queensland, dopo le leggi già approvate lo scorso anno negli Stati di South Australia and South Australian Capital Territory e poi in Vicotria e Tasmania. E ce ne potrebbe essere un sesto, quello del Western Australia. Dove però una commissione – ed è qui la buona notizia – ha piuttosto difeso il segreto della confessione.
Papa Francesco ha nominato il vescovo Patrick Michael O’Regan di Sale come nuovo arcivescovo di Adelaide. La sua nomina chiude una lunga transizione per l’arcidiocesi australiana, che era senza arcivescovo dal 30 luglio 2018.
Il primo venerdì della Quaresima segna nella Chiesa polacca un giorno di preghiera e penitenza per i peccati di abuso sessuale di minori. Questa iniziativa della Conferenza episcopale polacca è una risposta all'appello del Santo Padre che incoraggia l'intera comunità del Popolo di Dio a pregare e digiunare per risvegliare le nostre coscienze.
Siamo impegnati in un sostegno sistematico per le persone ferite nella Chiesa. E' quanto afferma l'arcivescovo Wojciech Polak, Primate di Polonia e delegato per la protezione dei bambini e dei giovani della Conferenza episcopale polacca.
Papa Francesco abolisce il segreto pontificio sulle cause di abusi su minori, modifica le norme sui delitti più gravi alzando ai 18 anni il limite al di sotto del quale l’abuso è considerato tra i delitti più gravi, include la possibilità anche per i laici di fungere da avvocato o procuratore. Resta fermo, in un mondo in cui è sempre più sotto attacco, il segreto della confessione.
“La Santa Sede, nel confermare la propria fiducia nella giustizia australiana, prende atto della decisione dell’Alta Corte australiana di accogliere la richiesta di appello presentata dal Cardinale George Pell, consapevole che il Cardinale ha sempre affermato la propria innocenza.
“Per quanto posso vedere, nella maggior parte delle reazioni al mio contributo, Dio non appare affatto, e perciò non viene affrontato proprio quello che volevo sottolineare come il punto chiave della questione”.
Un’altra Chiesa locale sconvolta dallo scandalo degli abusi arriva a Roma per incontrare il Papa in occasione della visita ad limina. Sono i Vescovi della Conferenza Episcopale d’Australia.
Il 20 gennaio scorso alla vigilia dell’incontro vaticano dei presidenti delle conferenze episcopali dedicato agli abusi sui minori da parte del clero, a Roma si sono presentati i rappresentanti della Fondazione polacca “Non abbiate paura” che vuole dare aiuto legale e psicologico alle vittime dei preti pedofili in Polonia, anche per ottenere dei risarcimenti da parte della Chiesa cattolica.
Due le principali novità: una legge che impone l’obbligo di denuncia e protegge chi denuncia; e il controllo sulla leadership della Chiesa, un “segnale molto forte” perché nessuno nella Chiesa deve sentirsi al di sopra della legge: l’arcivescovo Charles J. Scicluna, segretario aggiunto della Congregazione della Dottrina della Fede, spiega così il nuovo motu proprio Vos Estis Lux Mundi sulla lotta agli abusi. L’arcivescovo Scicluna sottolinea: “Coprire un delitto non è accettabile, non è mai stato accettabile”.
Papa Francesco continua a schierarsi in prima linea nella lotta agli abusi sui minori commessi da membri del clero e stamane ha fatto pubblicare il Motu proprio “Vos estis lux mundi”. Il provvedimento si inserisce nella scia del summit che il Papa ha presieduto a fine febbraio con i presidenti delle conferenze episcopali nazionali.
Perdita del senso di Dio e allontanamento dalla fede.
Il testo integrale delle note di Benedetto XVI
“L’accusa contro Dio oggi si concentra soprattutto nello screditare la sua Chiesa nel suo complesso e così nell’allontanarci da essa”. Parola di Benedetto XVI che in 35 mila battute affronta il tema dello scandalo della pedofilia, parte dalla sociologia, passa per il post Concilio, attraversa la pastorale e conclude con una vera teologia della speranza. E lo fa a modo suo con un saggio per una rivista per il clero tedesco, Klerusblatt.
Anche la Chiesa Cattolica Giapponese recepisce le direttive emerse dal summit antipedofilia presieduto dal Papa a febbraio e ha deciso quindi di aprire una istruttoria sulle accuse di abusi sessuali su minori da parte di membri del clero nelle 16 diocesi che compongono la Chiesa locale.
“Con i fratelli musulmani abbiamo sigillato questa fraternità nel documento di Abu Dhabi e qui in Marocco tutti abbiamo visto una libertà, una fraternità, un’accoglienza di tutti i fratelli con un rispetto tanto grande. Questo è un bel fiore di coesistenza promette di dare frutti. Non dobbiamo mollare! È vero che ci saranno ancora difficoltà, tante difficoltà perché purtroppo ci sono gruppi intransigenti. Ma questo vorrei dirlo chiaramente: in ogni religione c’è sempre un gruppo integralista che non vuole andare avanti e vive dei ricordi amari, delle lotte del passato, cerca di più la guerra e anche semina la paura..Abbiamo visto che è più bello seminare speranza. Andando sempre con le mani in avanti. Abbiamo visto che abbiamo bisogno di ponti. E proviamo dolore quando vediamo che le persone vogliono costruire muri. Perché abbiamo dolore? Perché quelli che costruiscono muri finiranno prigionieri di ciò che hanno costruito”. Lo ha detto Papa Francesco nel corso della conferenza stampa sul volo che da Rabat lo ha condotto a Roma, al termine del viaggio apostolico in Marocco.
Con un motu proprio pubblicato questa mattina Papa Francesco ha stabilito nuove norme per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili all’interno dello Stato della Città del Vaticano.