“Ho letto con piacere la sua bella lettera che ha voluto indirizzarmi al termine del suo mandato come Presidente della Conferenza episcopale italiana. Ho colto in essa l’abbandono ai disegni divini, la passione ecclesiale, la disponibilità all’ascolto e lo spirito di servizio che L’hanno guidata in questo decennio di intenso e generoso lavoro”. Sono le parole di Papa Francesco nella lettera indirizzata al Cardinale Angelo Bagnasco al termine del suo decennale servizio come Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
Monsignor Nunzio Galantino, Segretario Generale della CEI, ha illustrato stamane l’esito dei lavori del Consiglio Episcopale permanente riunitosi nei giorni scorsi per l’ultima volta sotto la presidenza del Cardinale Angelo Bagnasco che lascerà la guida dei Vescovi italiani al termine dell’Assemblea Generale di maggio che si terrà come di consueto in Vaticano e che sarà aperta personalmente da Papa Francesco. La terna di nomi per la successione al Cardinale Bagnasco sarà presentata al Pontefice in Assemblea Generale. Poi sarà Francesco a scegliere. Ci sarà una votazione segreta e si potrà scegliere tra tutti i Vescovi residenziali in Italia. Si voterà già dal secondo giorno di Assemblea.
E’ l’ultimo Consiglio Episcopale Permanente presieduto dal Cardinale Angelo Bagnasco, confermato dal Papa alla guida della CEI fino all’Assemblea Generale di maggio. Poi toccherà al nuovo Presidente che sarà scelto dal Pontefice in una terna indicata dai Vescovi italiani. Il prescelto potrebbe essere il Cardinale Arcivescovo di Perugia Gualtiero Bassetti, attuale vicepresidente e molto vicino a Francesco. Lo stesso Bassetti è stato ricevuto dal Papa in udienza privata dallo stesso Pontefice.
Anche in Italia le diocesi, attraverso gli Uffici di pastorale giovanile, si stanno preparando al Sinodo dei vescovi – ottobre 2018 - che avrà al centro il tema “I giovani, la fede e il discernimentovocazionale”.
Il 2017 sarà un anno di grandi cambiamenti per la Chiesa Italiana. A partire dalla stessa Conferenza Episcopale. Il 7 marzo, infatti, scade il secondo mandato del Presidente, il Cardinale Angelo Bagnasco. I Vescovi italiani per la prima volta presenteranno al Papa una terna di nomi: sarà poi Francesco a scegliere. Finora era invece il Papa stesso - nella sua funzione di Primate d'Italia - a nominare il Presidente della CEI. E' ipotizzabile che per la prossima Assemblea Generale di maggio la Conferenza Episcopale Italiana abbia un nuovo Presidente.
Papa Francesco ha nominato stamane Monsignor Francesco Marino nuovo Vescovo di Nola, succede a Monsignor Beniamino Depalma che lascia la guida della diocesi per raggiunti limiti di età.
Papa Francesco ha nominato oggi il nuovo Arcivescovo di Matera-Irsina. Si tratta di Don Antonio Giuseppe Caiazzo del clero dell’arcidiocesi di Crotone-Santa Severina, finora Parroco e Vicario Episcopale per il Clero e la Vita Consacrata.
C'è un "eroismo umilissimo" che parte dal "senso dell'altro" e che è trasversale in tutta la Chiesa italiana. Un atteggiamento, che, "senza proclami", "si vive nelle nostre strade senza fare notizia ma facendo storia". E poi c'è un rischio, "la tiepidezza spirituale": se "l'anima è tiepida quello è il vero pericolo per la Chiesa", perché porta ad arrendersi ad una "mediocrità fatta sistema". Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, traccia il suo bilancio alla conclusione del quinto Convegno ecclesiale nazionale. Il Porporato parla con i giornalisti appena qualche minuto dopo l'esposizione delle sue "Prospettive", che a Fortezza Da Basso chiudono Firenze2015. Con i cronisti Bagnasco ritorna sullo "stile sinodale" del Convegno e spiega che "camminare insieme è un convenire nel confronto e nel discernimento".
La Chiesa Italiana oggi e negli anni futuri, l'Italia e la ricerca del nuovo umanesimo. Sono i temi affrontati - in una intervista esclusiva ad Acistampa - dal Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il Cardinale Angelo Bagnasco, durante i lavori del Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze.
Un lungo discorso articolato su tre linee principali come piace fare a Papa Francesco da “vecchio gesuita” come dice spesso. Umiltà, disinteresse e beatitudine per dare alla Chiesa cattolica in Italia una indicazione di lavoro per il prossimo decennio. C’è la Evangelii gaudiun in trasparenza nel testo che ripropone i pericoli dai quali il Papa mette sempre in allerta i vescovi: pelagianesmo e gnosticismo. Il rischio di sentirsi superiori o di un eccessivo razionalismo.