Nei suoi 10 anni di guida della Chiesa cattolica, Papa Francesco ha dato priorità all'inclusione, assicurando che tutte le voci, comprese quelle degli emarginati, siano ascoltate. Secondo don Stan Chu Ilo, professore di ricerca presso il Dipartimento di studi cattolici della DePaul University negli Stati Uniti, i leader della Chiesa africana devono adottare la cultura dell'inclusività del Santo Padre per impedire alle persone di lasciare la Chiesa "a frotte" e di recarsi in luoghi in cui si sentano accettati.
È stato un rapimento lampo, quasi solo a scopo dimostrativo, quello che ha coinvolto il Cardinale Christian Wighan Tumi, arcivescovo emerito di Douala, Camerun. Il porporato novantenne, noto per il lavoro di mediazione fatto nel Paese nell’ambito della cosiddetta “crisi anglofona”, è stato rapito nella serata del 5 novembre, sembra ad opera di Chaomao, il generale degli Ambazoniani, i separatisti anglofoni. I media locali avevano dato notizia della sua liberazione, ma forse la avevano diffusa troppo presto. Quindi, la conferma della liberazione da parte dell'arcivescovo di Douala Samuel Kleida. Tumi è stato liberato, ma non ha ancora fatto ritorno a casa.
Dopo aver ricevuto i Vescovi di Burkina Faso e Niger, Papa Francesco incontra nuovamente un gruppo di vescovi africani per la visita ad limina i membri delle Conferenze Episcopali di Liberia, Sierra Leone e Gambia. I Vescovi di questi ultime due Nazioni formano una unica conferenza episcopale.
Si quantificano in 550 mila dollari i fondi stanziati nel 2016 dalla Santa Sede per il Sahel, attraverso la Fondazione Intitolata a Giovanni Paolo II che fu istituita dal Papa polacco nel 1984. Le cifre sono state rese note in un comunicato della Sala Stampa vaticana, che annuncia che dal 21 al 25 febbraio si terrà a Dakar, in Senegal, la riunione annuale del CdA della Fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel.
Il verbale ufficiale della Conferenza di Cartagine o ‘Gesta collationis carthaginiensis’, che è giunto a noi incompleto, resta il documento fondamentale per la conoscenza della Chiesa cattolica e donatista d’Africa, del ruolo dei singoli protagonisti della Conferenza di Cartagine del 411, e del complesso apparato organizzativo che ne ha garantito l’ordinato svolgimento. Soltanto attraverso il resoconto fedele dei Gesta, frutto di un immane lavoro di un’intera squadra di stenografi e segretari, è possibile ancora ascoltare dal vivo gli interventi dei membri delle due delegazioni della Conferenza e del giudice moderatore Marcellino.