Nella Basilica di San Giovanni in Laterano si è svolta oggi la sessione di chiusura dell’inchiesta diocesana sulla vita, le virtù, la fama di santità e dei segni della Serva di Dio Chiara Corbella, laica e madre di famiglia.
Venerdì 21 giugno a mezzogiorno nella Basilica di San Giovanni in Laterano si terrà la sessione di Chiusura dell’inchiesta diocesana sulla vita, le virtù, la fama di santità e dei segni della Serva di Dio Chiara Corbella.
Aprendo il Cantico delle creature, San Francesco loda “sorella nostra morte corporale dalla quale nessun uomo vivente può scappare”. Il passo è forte ma certamente Chiara Corbella, legatissima al Santo di Assisi, lo avrà letto decine di volte, prima di morire il 13 giugno 2012.
Il Cardinale Vicario del Papa per la Diocesi di Roma Angelo De Donatis, ha aperto ufficialmente nella Basilica di San Giovanni in Laterano la fase diocesana della sua causa di beatificazione e canonizzazione di Chiara Corbella Petrillo, la giovane donna morta nel 2012 che decise di posticipare le cure per il cancro che la aveva colpita pur di non compromettere la sua gravidanza.
Il prossimo 21 settembre si aprirà ufficialmente la causa di beatificazione e canonizzazione di Chiara Corbella, la mamma-coraggio che ha donato la sua vita per salvare quella del bambino che portava in grembo. “Ancora un giorno, ancora 38 grammi in più, prima del parto”, ripeteva la giovane ai medici, per assicurare la completa formazione del feto. La scelta preserva il bambino, ma si rivela fatale per la madre, dato che il tumore si propaga velocemente in tutto il corpo.
Il Cardinale Angelo De Donatis, Vicario Generale del Papa per la Diocesi di Roma, ha firmato lo scorso 2 luglio l’editto che dà il via ufficiale alla causa di beatificazione e canonizzazione di Chiara Corbella Petrillo, una giovane ragazza romana che, per proteggere il figlio che portava in grembo, ha rimandato le terapie per curare un cancro. Una scelta che ha salvato il piccolo, ma che è costata la vita alla giovane mamma morta il 13 giugno 2012.
Mercoledì 13 giugno ricorre il sesto anniversario della nascita al cielo di Chiara Corbella Petrillo, una giovane ragazza romana che, per proteggere il figlio di cui è incinta, rimanda le terapie per curare un carcinoma alla lingua: “Ancora un giorno, ancora 38 grammi in più, prima del parto”, ripeteva ai medici, per assicurare la completa formazione del feto. La scelta preserva il bambino, ma si rivela fatale per la madre, dato che il tumore si propaga velocemente in tutto il corpo.