“Come spesso accade che tristi vicende subentrino ad altre liete, così ricevemmo tosto la notizia che non pochi sacerdoti boemi, travolti da crisi di coscienza, avevano sciaguratamente abbandonato la Chiesa di Gesù Cristo. Sappiamo perfettamente che il numero dei sacerdoti che si sono separati dall’unità della Chiesa è di gran lunga inferiore al numero di coloro che restano fedeli alla loro missione; ma non ignoriamo quali e quanto gravi danni e pericoli sovrastino la compagine di tutto codesto clero”. E’ quanto scriveva Benedetto XV nella lettera inviata il 29 gennaio 1920 all’Arcivescovo di Praga Kordac, in merito alla proposta di alcuni sacerdoti boemi di abolire o mitigare la legge sul celibato ecclesiastico.
Papa Benedetto XVI era avvisato della pubblicazione del libro sul celibato. Lo ha ribadito il Cardinale Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, smentendo così una fonte anonima - che sarebbe vicina al Papa Emerito - che ieri aveva parlato di un Benedetto XVI totalmente non informato delle intenzioni editoriali del cardinale.
“La posizione del Santo Padre sul celibato è nota. Nel corso della conversazione con i giornalisti al ritorno da Panama, Papa Francesco ha affermato: mi viene alla mente una frase di San Paolo VI - preferisco dare la vita prima di cambiare la legge del celibato - e aggiungeva: personalmente penso che il celibato sia un dono per la Chiesa. Io non sono d’accordo di permettere il celibato opzionale, no. Soltanto rimarrebbe qualche possibilità nelle località più remote - penso alla Isole del Pacifico, quando c’è necessità pastorale, lì, il pastore deve pensare ai fedeli”. E’ quanto ha affermato Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, in merito alle affermazioni del Papa Emerito Benedetto XVI e del Cardinale Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, in difesa del celibato sacerdotale.
"Dalla celebrazione quotidiana dell'Eucaristia, che implica uno stato permanente di servizio a Dio, sorse spontaneamente l'impossibilità di un legame coniugale".