"Attraverso le crisi, Dio ci dice che non siamo i signori della Storia, con le lettere maiuscole, nemmeno delle nostre stesse storie, e anche se siamo liberi di corrispondere o meno agli appelli della sua grazia, è sempre il suo disegno d'amore che fa girare il mondo".
Il 23 aprile, giorno della festa di Sant Jordi (San Giorgio), dopo il notevole successo riscontrato lo scorso anno nelle librerie di Roma, la Delegazione in Italia del Governo della Catalogna ripropone l’iniziativa culturale di promozione della letteratura catalana, sulla scorta di quanto avviene a Barcellona e nel resto della Catalogna. Con due novità: l’allargamento dell’iniziativa ad altre 10 città italiane e la presenza di una scrittrice catalana.
Il paese si chiama ancora così: Sant Joan de les Abadesses, in memoria di Emma, Adelaida, Ranlo, Fredeburga e Ingilberga, cinque donne che nel nono e decimo secolo hanno retto il destino di uno dei primi monasteri benedettini della Catalogna.