Papa Francesco domenica prossima canonizzerà il beato Tito Brandsma (1881-1942). Il religioso, giornalista e martire, era un frate carmelitano. Sacerdote ed innamorato del carisma della propria famiglia di appartenenza ha speso il suo giorno terreno per testimoniare la fede secondo tale spiritualità.
Finalmente quest’anno il primo maggio la processione c’è stata. Dopo i mesi più difficili della Pandemia è ripresa la celebrazione della Madonna del Carmelo da Haifa con la processione fino al Monastero Stella Maris.
“Mentre percorro il mio cammino nella vita, mi rendo conto che Padre Tito Brandsma ha sempre camminato accanto a me.
Tito Brandsma è stato un giornalista e rettore dell'Università di Nimega in Olanda, ma prima e soprattutto è stato un carmelitano, innamorato della propria vocazione.
Santa Teresa d’Avila è stata la grande madre del Carmelo. Mistica di elevatissimi doni, a lei si deve la nascita dei Carmelitani Scalzi, con San Giovanni della Croce come fondatore e delle religiose che portano il suo nome .
Una basilica antica e una parrocchia moderna. La Basilica dei Santo Silvestro e Martino ai Monti è stata costruita da Papa Sergio II che fu Pontefice tra l’844 e l’847.
Viene chiamato anche “abitino”, il famoso “scapolare”: composto da due pezzi di stoffa marrone legati da cordicelle o nastri, che poggiano sulle spalle. Da questo, appunto, il termine “scapolare”, dal suo appoggiarsi su questa parte anatomica, appunto le scapole. In un primo momento, era nato come parte dell’abbigliamento dei contadini. Di seguito, è divenuto “accessorio di abbigliamento” (definiamolo così) per i religiosi, divenendo - in pratica - un grembiule usato per non sporcare l’abito. Ma rimane, e rimarrà - per sempre - come l’“abito della Madonna”, o meglio, come “l’abito per avere la sua particolare protezione”. E, a questa tradizione è legato inesorabilmente l’Ordine dei Carmelitani. Ma non solo: anche “il popolo di Dio” – quello dei semplici laici – col tempo desiderò di esserne rivestito per partecipare agli stessi privilegi. Fu così che nacquero le “Confraternite del Santo Scapolare”.
Tra i grandi mistici del Cinquecento spagnolo, merita un posto di tutto riguardo San Giovanni della Croce. Riformatore del Carmelo, uomo di profonda preghiera, contemplativo di eccezione, la sua esistenza si snodò fra molte prove e grandi doti che vennero usate per i fratelli.
Tre linee di cammino per i partecipanti al Capitolo Generale dell’Ordine dei Frati della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo in corso fino al 27 settembre sul tema
Entrando nella chiesa dei santi Silvestro e Martino, nel quartiere Monti, a Roma, è possibile scorgere sulla destra della navata centrale l'urna a vista che racchiude il corpo del beato Angelo Paoli. La vita di questo carmelitano è veramente bella e merita di essere raccontata, partendo dall'osservare le scarpe che il beato indossa nella teca. Sono molto semplici, nella loro essenziale fattura e con due piccole toppe rosse.
Non riesco a stare cinque minuti senza pensare al Paradiso! Queste parole risplendevano sulle labbra di un carmelitano della Provincia di Messina: padre Elia Carbonaro. Parlare della vita di questo straordinario religioso è tener viva la memoria di un autentico innamorato del Carmelo e di un uomo di grande umiltà e preghiera. La sua vita inizio il 19 febbraio 1893 a Nunziata, un piccolo paese del Comune di Mascali e da qui si allargò verso il mondo.
Il lavoro è preghiera, soprattutto, se unito a Dio. Questa semplice affermazione è stata la fonte ispiratrice della vita di un fratello carmelitano che, con il suo esempio, silenzioso e fattivo ha dato la sua testimonianza di essenzialità ed amore al vangelo. Il suo nome è Aloisius Ehrlich.
Roma, Parrocchia di Santa Teresa di Avila, estate del 1966, un giovane sacerdote è appena uscito dalla porta della sagrestia e si sta recando nel confessionale, per assistere alle confessioni: è padre Sergio Sorgon O.C.D.
Chi è convinto che la spiritualità del Carmelo sia adatta solamente tra le mura del convento forse non ha mai incontrato nella sua vita la figura, poliedrica e santa, di padre Maria Eugenio di Gesù Bambino.