Si fa sempre più drammatico il bilancio della catastrofe che ha colpito il Sud-est della Turchia e il Nord della Siria. I bisogni umanitari sono enormi. “Manca l’acqua potabile, l’elettricità, le vie di comunicazione sono interrotte, c’è bisogno di tutto”, queste le parole del Vescovo Paolo Bizzeti, Vicario apostolico dell’Anatolia e Presidente della Caritas in Turchia, a poco più di 24 ore dal terremoto.
“Io voglio bene al popolo turco e lo apprezzo”. Lo ha detto Papa Francesco a Rinaldo Marmara, presidente di Caritas Turchia e addetto culturale della Conferenza Episcopale Turca. Marmara ha incontrato Papa Francesco al termine dell’udienza generale del 3 febbraio, e gli ha presentato il libro “La squadra pontificia ai Dardanelli 1657”. Una presentazione che ha creato l’occasione di un comunicato stampa più ampio sulla storia della Turchia, in cui la Santa Sede parlava dei “tragici fatti” del 1915 in relazione al massacro degli armeni. Il fatto che non si sia parlato più del termine genocidio ha di fatto creato il disgelo delle relazioni diplomatiche tra Santa Sede e Turchia, la quale ha reinviato in Italia il suo ambasciatore accreditato presso la Santa Sede.