Mancano i beni di prima necessità, manca l’ossigeno, ma soprattutto manca la volontà politica di rispondere efficacemente alla pandemia. Questo il quadro drammatico in Amazzonia descritto a Caritas Internationalis da padre Luis Moldino, portavoce dell’arcidiocesi di Manaus.
Nessuno sia escluso dalla distribuzione del vaccino anti-COVID: lo chiede la Santa Sede, attraverso un appello di Caritas Internationalis e del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, stigmatizzando il fatto che la distribuzione dei vaccini si sta focalizzando, anche per ragioni economiche, sul Nord del mondo, mentre “il Sud globale, dove vive la maggioranza dei poveri, viene escluso”. L’appello chiede un approccio non nazionale, ma multilaterale nella distribuzione dei vaccini, per non incorrere nel “fallimento morale” di non aver aiutato i più vulnerabili.
Caritas Internationalis lancia un appello per raccogliere 880.000 euro per Caritas Croazia perchè possa assicurare condizioni di vita sicure e dignitose alle persone rimaste senza casa a causa delle recenti scosse sismiche.
Sono quattro, secondo Caritas Internationalis, le condizioni che servono perché il mondo possa raggiungere lo sviluppo umano integrale. E la confederazione le delinea in un messaggio divulgato in occasione della Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato, che inizia quello che viene chiamato “Il Tempo della creazione”, un mese dedicato al creato che nacque nel 1989 su iniziativa del Patriarca Ecumenico di Costantinopoli.
E’ un giorno speciale il 19 agosto da quando nel 2003 morirono in un attentato al Canal Hotel di Baghdad 22 persone, tra cui il direttore umanitario delle Nazioni Unite in Iraq Sergio Vieira de Mello.
“In questo momento di diffusione del COVID-19, denunciamo una realtà preoccupante per le persone vulnerabili che sono maggiormente a rischio di divenire vittime della tratta”. Lo dichiara il segretario generale di Caritas Internationalis, Aloysius John.
Dagli aiuti a seguito del Ciclone Idai nell’Africa del Sud al contrasto dell’undicesima epidemia di Ebola in Repubblica Democratica del Congo. Dal supporto ai rifugiati Rohingya in Myanmar, agli aiuti inviati a Venezuela e nella striscia di Gaza. Il rapporto annuale di Caritas Internationalis si presenta come una sorta di bollettino di solidarietà. Lì dove c’è una emergenza, qualcuno dei 162 membri della federazione è lì, ad aiutare. Caritas Internationalis è il braccio dell’impegno della Chiesa per i più deboli.
Il 20 giugno è la giornata mondiale del rifugiato 2020, istituita dall'Onu nel 2000 insieme alla giornata dei migranti, il 18 dicembre. Sono tanti gli appelli, gli eventi e i dossier pubblicati in questi giorni da chi si occupa di tutte quelle persone che sono state costrette a percorrere la dura strada dell'esilio.
Si chiama È tempo de Cuidar (È tempo di prendersi cura) la campagna di Caritas Brasile in collaborazione con la Conferenza Episcopale brasiliana per aiutare ad affrontare la pandemia del coronavirus. L’epicentro della diffusione del COVID 19 è ormai l’America Latina, e il Brasile, in particolare, è stato colpito da 400 mila contagi.
Un mese dopo il lancio della Commissione Vaticana anti-Covid 19, la cabina di regia viene presentata ufficialmente. La commissione ha durata di un anno, è formata da cinque commissioni interdicasteriali che coinvolgono Caritas Internationalis, ma anche le Pontificie Accademie per la Vita e per le Scienze per la ricerca e anche i ricaschi sociali ed economici; il Dicastero per la Comunicazione vaticano per l’informazione; la Segreteria di Stato vaticana, e il suo “ministero degli Esteri” (la seconda sezione) per il coordinamento diplomatico internazionale.
Un fondo per la risposta alla pandemia del COVID-19, che supporterà le Caritas locali nel continuare la loro opera di assistenza a tutti i livelli: lo lancia Caritas Internationalis, l’organismo vaticano che raccoglie in federazione 162 Caritas locali, che allo stesso tempo fa un appello per contribuire il fondo, in modo da permettere alle varie organizzazioni di continuare a fornire i consueti servizi salvavita e allo stesso tempo di essere efficaci nella risposta al coronavirus.
La pandemia del Covid 19 è una minaccia globale, che ha bisogno di risposte globali. E, di fronte a un mondo finalmente unito, ma purtroppo “unito nella paura di ciò che porterà domani” - come dice il Cardinale Tagle nel suo messaggio di Pasqua - Caritas Internationalis ha messo in campo il suo network di 167 membri per far fronte alla crisi.
Una piattaforma virtuale per avere migliore accesso a informazioni sicure e scientificamente certe sull’epidemia di COVID-19 e il Coronavirus e poter così meglio coordinare gli sforzi sul territorio. Caritas Internationalis risponde alla crisi del coronavirus con l’informazione, mentre le sue agenzie continuano senza sosta a lavorare sul territorio.
Con un rescritto consegnato al termine di una udienza concessa al Segretario di Stato vaticano, il Cardinale Pietro Parolin, Papa Francesco ha disposto l’approvazione delle modifiche degli statuti e del regolamento interno di Caritas Internationalis. In questo modo, diventano definitive le modifiche già approvate nell’assemblea generale di Caritas lo scorso maggio e diventate operative con un decreto della Segreteria di Stato vaticana del 31 maggio.
La risposta della Chiesa cattolica all’emergenza dell’AIDS, ma anche a quella di tutte le pandemie, si può quantificare nei numeri di ospedali, dispensari, case per anziani che le organizzazioni cattoliche gestiscono in tutto il mondo. E sono numeri che Caritas Internationalis ha snocciolato al Fondo Globale per combattere AIDS, tubercolosi e malaria, nella Sesta “Replenishment conference” che si è tenuta a Lione, dal 9 al 10 ottobre.
Attraverso un decreto ad hoc il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, dopo l’approvazione del Papa ha disposto che il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale (DSSUI) è il Dicastero competente nei confronti di Caritas Internationalis per l’intero ambito della sua attività istituzionale, fatte salve le competenze degli altri Enti della Curia Romana e dello Stato della Città del Vaticano.
È Aloysius John il nuovo segretario generale di Caritas Internationalis. Succede a Michel Roy, che aveva preso la segreteria generale della confederazione della Caritas di tutto il mondo nel 2011 e le ha guidate per due mandati nella transizione operativa richiesta dai nuovi Statuti del 2012.
“ Risulta scandaloso vedere operatori della carità che la trasformano in business”. E’ il monito di Papa Francesco che questa mattina ha ricevuto i partecipanti alla Assemblea Generale di Caritas Internationalis.
“Gesù non vuole che la Chiesa sia un modellino perfetto, che si compiace della propria organizzazione ed è capace di difendere il proprio buon nome”. Nella Messa che apre la 21esima assemblea generale di Caritas Internationalis, Papa Francesco chiede una organizzazione “in cammino, senza temere gli scossoni della vita” come Gesù, e sottolinea che “il Vangelo è il nostro programma di vita”.
Papa Francesco aprirà ufficialmente, con una messa in programma giovedì 23 maggio alle ore 17 presso l’Altare della Cattedra della basilica di San Pietro, la XXI Assemblea generale della Caritas Internationalis, che questa mattina è stata presentata presso la Sala Stampa della Santa Sede. Dal 23 al 28 maggio la Caritas Internationalis si riunisce per riflettere sul tema “Una famiglia umana, una sola Casa Comune”. Una delle novità di questa plenaria sarà il forum dedicato ai giovani e quello dedicato alle donne.