A un anno dal terremoto di magnitudo 7,8 che ha colpito la Turchia e la Siria il 6 febbraio 2023, le organizzazioni Caritas locali, supportate dall'intera rete Caritas, continuano a sostenere la popolazione locale in grave difficoltà.
Almeno 16 cristiani, tra cui 10 appartenenti a una famiglia, sono stati uccisi durante un attacco a Gaza che giovedì sera, 19 ottobre, ha provocato il crollo totale di un edificio nel complesso della chiesa greco-ortodossa. Secondo i collaboratori locali dei progetti di Aiuto alla Chiesa che Soffre, altri 15 cristiani sarebbero rimasti intrappolati sotto le macerie. L'edificio della chiesa di San Porfirio non è stato colpito.
Sono passati da poco i sei mesi della tragica notte che fra il 5 e il 6 febbraio scorsi ha colpito la Turchia e la Siria, e la gente è allo stremo. Un sostegno viene dalla Caritas locale si in Turchia che in Siria, come ricordano da Caritas Internationalis.
"Khartoum non è più una città sicura. La gente scappa, lascia la città in balìa dei combattimenti tra soldati regolari e milizie. Io stesso sono dovuto andare via".
Il nuovo segretario generale di Caritas Internationalis viene dalla Scozia ed ha un quarto di secolo di esperienza nel settore umanitario. Alistair Dutton, presidente della SCIAF (la Caritas Scozzese) è stato eletto all’assemblea generale lo scorso 15 maggio, e guiderà per un mandato di quattro anni la confederazione di 162 Caritas.
È l’arcivescovo Tarcisius Isao Kikuchi, di Tokyo, il nuovo presidente di Caritas Internationalis. La nomina è arrivata nella serata del 13 maggio, ed è la prima di una serie di elezioni che delineeranno il futuro di Caritas Internationalis. L’arcivescovo Kikuchi prende il posto del Cardinale Luis Antonio Tagle, suo malgrado travolto dal commissariamento di Caritas voluto da Papa Francesco il 22 novembre 2022.
In un testo per i membri di Caritas Internationalis riuniti nella plenaria, Papa Francesco chiede loro di ripartire da Cristo e dalla diaconia, e dà loro il mandato di cooperare e accompagnare, ma soprattutto il mandato della “unità”. Una unità da ricomporre, in fondo, dopo il commissariamento di Caritas Internationalis voluto da Papa Francesco lo scorso 22 novembre, che ha decapitato i vertici della Confederazione. Il discorso viene consegnato dal Papa, e dunque si presume ci sia stato un dialogo o un indirizzo a braccio, del quale non è stata ancora fatta comunicazione.
Il futuro di Caritas Internationalis si potrà comprendere già l’11 maggio, quando i membri dell’assembleea generale della confederazione saranno ricevuti dal Papa. Poi, nei due giorni successivi, saranno chiamati a scegliere presidente e segretario generale, dopo mesi di “governo provvisorio” imposto dal Papa a partire dal 22 novembre.
A poche ore dal terremoto che ha colpito Turchia e Siria con un bilancio provvisorio - che lievita esponenzialmente di ora in ora - la confederazione della Caritas (che conta 162 organizzazioni membro in oltre 200 paesi) riordina i ranghi per capire quali siamo le necessità più urgenti delle persone colpite dal sisma e come soddisfarle in tempi rapiti.
Il Papa sarà a breve in Congo e tra qualche giorno si recherà anche in Sud Sudan. Come operano le Caritas in quelle zone difficili, martoriate dalle fame, dai conflitti e dalla mancanza di risorse? Caritas Internationalis ha preparato delle schede per raccontare la difficile situazione di quei paesi, ma anche la tenacia di volontari e persone che ci lavorano.
Pier Francesco Pinelli è stato nominato oggi da Papa Francesco Commissario straordinario di Caritas Internationalis, "affinché, a far data dal 22 novembre 2022, la diriga temporaneamente ad nutum della Sede Apostolica, con tutti i poteri di governo, a norma del diritto comune e degli Statuti e del Regolamento dell’Ente e con piena facoltà di derogare a questi ultimi, qualora lo ritenesse opportuno o necessario"
Oggi e domani sono più di cento i rappresentanti delle Caritas di tutto il mondo riuniti a Roma per riflettere su come rafforzare la leadership locale all'interno della Confederazione e migliorare la cooperazione fraterna tra le organizzazioni membro.
Almeno 13 milioni di persone sono state costrette a lasciare le loro case a causa della guerra in Ucraina, e hanno trovato riparo, rifugio e aiuto grazie alla straordinaria rete messa in piedi Caritas. Un network attivo in Ucraina, con Caritas Ucraina (della Chiesa latina) e Caritas Spes (della Chiesa Greco Cattolica Ucraina) e attivo anche di là dei confine. Intanto, Caritas Europa ha focalizzato ulteriormente i suoi sforzi sull’Ucraina.
La pandemia di Covid-19 e le alluvioni dello scorso luglio in Germania sono state le due direttrici chiave del lavoro di Caritas International nel 2021, l’agenzia di soccorso internazionale della Caritas tedesca.
"Un momento di bilanci, ricordi, ma soprattutto di testimonianza e rinnovato impegno per il futuro". Sarà questo il settantesimo anniversario di Caritas Internationalis, la Confederazione che riunisce e coordina le diverse Caritas nazionali presenti nel mondo.
In occasione del pre-vertice sui sistemi alimentari delle Nazioni Unite a Roma, Caritas Internationalis esorta i decisori politici a includere i diritti dei poveri in tutte le discussioni e ad assicurare una significativa partecipazione dei produttori e dei consumatori locali, in particolare delle donne, nella definizione e nell' attuazione delle politiche a livello locale.
“Quattro anni fa, Caritas Internationalis lanciò una campagna a livello globale con l'ambizione di creare ponti di speranza tra isole separate dalla paura. Ci siamo dati alcune sfide: non solo vedere i migranti, ma guardarli con compassione; non solo sentire la loro voce, ma ascoltare le loro storie e preoccupazioni, fermandosi, come il Buon Samaritano, e vivendo un momento di comunione con loro”. Lo ha detto il Cardinale Luis Antonio Tagle, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e Presidente di Caritas Internationalis, presentando i risultati della Campagna internazionale di Caritas Internationalis “Share the Journey – Condividiamo il viaggio”.
Caritas India lancia un appello urgente alla solidarietà globale per aiutarla a rispondere alla seconda ondata della pandemia di COVID19 che sta devastando il Paese.
La confederazione Caritas è stata al fianco delle comunità in Siria durante i dieci anni di guerra, aiutando un milione di persone per ognuno degli anni di conflitto ad affrontare i bombardamenti, la fame e una delle crisi umanitarie più complesse al mondo. Caritas ha sostenuto le comunità fornendo alloggi, cibo, istruzione, salute, protezione, mezzi di sussistenza, acqua e servizi igienici.
Aiuti umanitari, educazione e salute: sono questi i tre obiettivi della campagna di Caritas Internationalis “Il domani è nelle nostre mani”, dedicata ai bambini siriani nel decimo anniversario dell’inizio del conflitto.