“In Georgia siamo testimoni di un grave disagio sociale di cui sono vittime i minori abbandonati negli istituti e di un’enorme povertà diffusa fra le famiglie”, a denunciarlo è Giovanni Ramonda, Responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII che domani pomeriggio nel paese caucasico sarà presente all’incontro del Santo Padre Papa Francesco con gli operatori delle opere di carità della Chiesa.
La storia che stiamo per raccontare ha del meraviglioso e dell'avvincente che davvero si fa fatica a credere se non fosse storicamente documentata. Ha la sua origine nella Francia della fine del 1500 e termina nella seconda metà del 1600 e racconta la storia di un uomo che non è stato solo un santo bensì un “gigante della Carità”. Quest'uomo si chiama Vincenzo de Paoli e nasce in una famiglia di origini assai modeste ma molto timorata di Dio. in un piccolo villaggio della Francia, precisamente a Puy.
“Dio viene a salvarci non trova miglior maniera per farlo che camminare con noi, fare la nostra vista. Nel momento di scegliere, non sceglie una grande città, un grande impero, non sceglie una principessa per madre, non sceglie un palazzo di lusso. Sembra che tutto sia stato fatto intenzionalmente quasi di nascosto. Maria è una ragazzina, un villaggio sperduto nelle periferie dell’Impero Romano che nessuno conosceva. Giuseppe è un ragazzo che amava Maria, un falegname che guadagnava il pane ogni giorno: tutto semplicità, di nascosto. E anche il rifiuto perché erano fidanzati e in un villaggio così piccolo, sapete come sono le chiacchiere. Vanno in giro e Giuseppe se ne accorse che era incinta ma lui era giusto. Tutto di nascosto, anche con la calunnia, con le chiacchiere. L’Angelo spiega a Giuseppe il mistero: quel Figlio è opera di Dio. Giuseppe fece quello che aveva detto l’Angelo. Le grandi città del mondo non sapevano nulla”. Lo ha detto il Papa nell’omelia a braccio pronunciata nel corso della Messa all’ostello Caritas Don Luigi Di Liegro di Roma dove ha aperto la Porta Santa della Carità.
“Senza alcun dubbio l’esercizio delle opere di carità ha oggi bisogno di autenticità carismatica e di rilancio nell’impostazione e nella gestione per non perdere la qualità spirituale e apostolica che identifica e giustifica tali opere”.
Un padiglione di successo quello della Santa Sede a Expo2015. Quasi 690 mila visitatori di cui 200 mila solo ad agosto.
“La carità non fa differenze di colore, razza o religione; non fa distinzioni di luoghi di provenienza; va incontro a chi è nel bisogno in qualunque momento e in qualunque occasione: la carità di Papa Francesco è per tutti i bisognosi di Roma, che è la sua diocesi: sia che vivano da tempo nell’Urbe, sia che siano appena arrivati come rifugiati, immigrati, richiedenti asilo”. A ribadirlo è Monsignor Konrad Krajewski, Elemosiniere di Sua Santità
La notizia del record della carità viene da New Haven, negli StatiUniti, la sede storica dei Cavalieri di Colombo che così preparano la vista del Papa a settembre.
La Divina Commedia in Vaticano. Concerto per la solennità della Ascensione e per sostenere le opere di carità del Papa. Una iniziativa che vede insieme associazioni che da secoli si occupano della carità a Roma e che sono al servizio dei Pontefici.
Sembra una casa come le altre nella città di Ozar, alla periferia della città irachena di Erbil. Ma in effetti è diversa dalle altre. E' la Clinica Santa Elisabetta guidata dalla dottoressa Zuzana Dudová e dal suo piccolo contingente di volontari cattolici slovacchi che servono i rifugiati cristiani cacciati dallo " Stato Islamico ".
La storia del Santuario di Pompei dedicato a Maria non è molto antica. La città che oggi conosciamo nasce alla fine dell‘800 per contrastare la situazione di abbandono della regione che una volta aveva ospitato una delle città più famose dell’ antichità. La Pompei pagana distrutta, e mai ricostruita, nel 79 dopo Cristo da una catastrofica eruzione del Vesuvio, è lì, a pochi passi dalla “cittadella della carità” voluta da Bartolo Longo.