Il Sinodo dei vescovi è ancora Sinodo dei vescovi. Perché i vescovi hanno ancora una responsabilità cruciale nel percorso sinodale, sono chiamati ad aprire i processi, a fare da tramite con Roma, ad essere i corpi intermedi tra il Papa e le conferenze episcopali nazionali ma anche le tappe continentali del Sinodo, che il Papa ha voluto trasformare “da evento a processo”. Intervenuto alla plenaria del Consiglio delle Conferenze Episcopali di Europa il 28 novembre, il cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo, ha cercato di rispondere alle preoccupazioni avanzate da diversi vescovi sul loro ruolo in una Chiesa chiamata oggi ad essere nel percorso dell’ascolto.
La questione dell'ordinazione delle donne nella Chiesa cattolica non è mai stata l'argomento principale del sinodo mondiale sulla sinodalità, ma se “la sinodalità verrà fuori”, potrebbero esserci “altre decisioni da prendere in futuro”.
Di fronte alla preoccupazione riguardo ai rapporti della prima fase del Sinodo sulla sinodalità, il Cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei vescovi, ci tiene a sottolineare che le conferenze episcopali non sono “la tomba della profezia”, ma che piuttosto sono il luogo dove i vescovi saranno chiamati a discernere le proposte arrivate dalla grande consultazione sinodale. Nessun annacquamento delle proposte, nessuna normalizzazione, ma piuttosto un ascolto che porta però un necessario discernimento.
Nei giorni scorsi il cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei Vescovi, ha compiuto il viaggio in Polonia.
Ascoltare sinodalmente; parlare sinodalmente; agire sinodalmente. "I tre verbi insieme tratteggiano il volto di un pastore sinodale; quando accadono insieme dicono la coerenza di un pastore sinodale; quando ne mancasse anche uno solo, tutto il discorso sulla sinodalità si svuoterebbe e diventerebbe contro-testimonianza. Per questo il Sinodo, oltre che un momento decisivo per la vita della Chiesa, può diventare un’occasione propizia di conversione anche per noi".
“Non abbiate paura di farci sapere le vostre paure”. Di fronte alle incertezze di un cammino sinodale che non si sa dove porterà, il Cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo, chiede a tutti di mettere in campo incertezze, perplessità, timori. Con la certezza che il Sinodo è “casa paterna e materna”. Perché “è il Padre, per mezzo dello spirito, che ci sta convocando per seguire Gesù”. E materna perché “la Chiesa è madre che stende le braccia per offrire a tutti la sua tenerezza”. La Chiesa “è così una famiglia”. E. nel messaggio finale dell’assise di stamattina, che dà l’inizio ai lavori, il Cardinale Grech ammonisce: “il Sinodo non è un processo democratico”. E lancia due provocazioni: fare a meno del voto sinodale, per evitare di creare una maggioranza e una opposizione; e consegnare il documento del Sinodo prima alle Chiese locali e poi al Papa.
Presso la Sala Stampa della Santa Sede si è tenuta la Conferenza Stampa di presentazione del Documento Preparatorio e del Vademecum per il Sinodo sulla Sinodalità: due strumenti elaborati dalla Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi per l’animazione della "prima fase dell’itinerario sinodale" in vista della celebrazione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sul tema: “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”.