C’è un quadro, famosissimo, che ritrae il Cardinale Eugenio Pacelli, a Budapest, per il 38esimo Congresso Eucaristico Internazionale, inginocchiato a pregare davanti la corona. Un Congresso la cui preparazione era cominciata otto anni prima, arrivato in tempi in cui si sentiva già il profumo della guerra che sarebbe arrivata, in una Ungheria che stava ancora subendo il trauma della perdita dei suoi territori dopo il Trattato di Trianon. Una Ungheria cui Pio XI diede una attenzione particolare, inviando al Congresso Eucaristico il suo segretario di Stato, che sarebbe poi diventato Papa, alla guida di una delegazione di 14 dignitari vaticani. E quel quadro in preghiera di fronte alla corona avrebbe rappresentato, in fondo, una preghiera di fronte a un mondo che stava per essere distrutto.