L’ultimo viaggio del Cardinale Jean-Louis Tauran fu in Arabia Saudita, nel 2018, e lì fu in grado anche di celebrare Messa, nonostante il territorio sia considerato sacro dall’Islam. Prima di lui c’era stato il Cardinale Bechara Rai, patriarca dei maroniti, che tra l’altro andò come “diplomatico” del suo Paese, risolvendo una situazione di crisi. La visita del Cardinale Schoenborn in Arabia Saudita, tuttavia, ha un sapore diverso: si inserisce in quella “diplomazia del secondo binario” (track two diplomacy) portata avanti dalle organizzazioni religiose. In particolare, Schoenborn è andato su invito della Lega Musulmana Mondiale, e la sua presenza è stata descritta come segno dei buoni rapporti che intercorrono con la Santa Sede.
Ampliare hospice e cure palliative, perché “uccidere non diventi routine”. Il Cardinale Christoph Schoenborn, arcivescovo di Vienna, replica così alla decisione della Corte Suprema Austriaca, che va a depenalizzare suicidio assistito e uccisione su richiesta a partire dal 2022. Non è la legalizzazione dell’eutanasia, ma è un passo in avanti fondamentale. E la voce del Cardinale non è isolata: tutti i vescovi si sono espressi con sgomento di fronte all’ipotesi.
L’holodomor è il “genocidio per fame” attuato negli anni Trenta del secolo scorso contro il popolo ucraino su ordine di Stalin. Mentre tutti lo negavano, una voce si levò in Europa per denunciarlo e portare aiuti: era quella del Cardinale Theodor Innitzer, arcivescovo di Vienna. Durante un viaggio in Austria, l’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, ha ricordato la figura del Cardinale Innitizer. E ha consegnato al suo successore, il cardinale Christoph Schoenborn, la medaglia Andriy Sheptytsky, il più alto riconoscimento della Chiesa Greco Cattolica Ucraina stabilito dalla plenaria del sinodo che si è riunito a settembre 2018.