"In Madre Giulia c'è una di quelle apparizioni di Dio che si ripetono nel nostro tempo stanco e triste". Così il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo emerito di Genova ha descritto madre Giulia Verhaeghe la fondatrice della Famiglia Spirituale l'Opera di cui quest'anno si ricordano i 25 anni dalla morte.
La vita di chi non è cristiano è “un viaggio irto di ostacoli”, mentre il Padre ci ricorda che non “abbiamo dimora stabile in questo mondo”, e che la nostra identità è “dentro di noi, e non fuori di noi”. Il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo emerito di Genova e già presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, affronta la preghiera del Padre Nostro in un volume tutto dedicato al catechismo della Chiesa Cattolica.
Il transumanesimo, che non è una teoria, ma una realtà. Ma anche il tema della libertà umana, che porta addirittura a manipolare l’essere umano con l’idea di una pretesa libertà che si trasforma in controllo. Il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali di Europa, delinea le sfide dell’Europa che verrà. Una Europa che lui vede cristiana, e unita da questo filo rosso del cristianesimo dall’Atlantico agli Urali.
Nel programma degli incontri a Budapest per il Congresso Eucaristico internazionale anche una sessione dedicata alla “Evangelizzazione e impegno sociale in Europa”. Relatori il cardinale Jean-Claude Hollerich, presidente dei vescovi Ue (Comece) è il cardinale Angelo Bagnasco, presidente del consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa. A lui abbiamo chiesto qual è oggi la missione del CCEE: Bagnasco: lo smarrimento porta strade sbagliate che vanno contro la dignità
Una vera catena di preghiera per le vittime della pandemia. E’ l’iniziativa che dal Mercoledì delle Ceneri, e per tutto il tempo di Quaresima, hanno promosso i Presidenti delle Conferenze Episcopali Europei.
Cambio della guardia nell’arcidiocesi di Genova: Papa Francesco ha scelto padre Marco Tasca, frate minore conventuale, come nuovo arcivescovo. Succede al Cardinale Angelo Bagnasco, che ha guidato l’arcidiocesi dal 2006. Lo scorso 14 gennaio il Cardinale Bagnasco aveva compiuto 77 anni, e aveva superato di due anni l’età in cui i vescovi sono tenuti a presentare le dimissioni dal loro incarico per ingravescentem aetate.
Si porta dentro l’Europa, con la sua esperienza e la sua storia, anche al Sinodo Speciale sulla Regione Panamazzonica. Il Cardinale Bagnasco, arcivescovo di Genova, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, è stato nominato membro del Sinodo direttamente da Papa Francesco. Vi arriva dopo la plenaria annuale dei vescovi europei, che si è tenuta a Santiago di Compostela, con il tema “Europa, tempo di risveglio? I segni della speranza”. E sì, c’è speranza, ed è una speranza che si centra su Cristo, afferma il Cardinale. Che poi, guardando al Sinodo, sottolinea: “Sono qui, con la mia esperienza europea, perché la Chiesa non è una federazione di qualcosa, è una somma di addendi, ma è una armonia”.
Da Santiago di Compostela a San Martino di Tours, dagli itinerari scandinavi verso i luoghi di Sant’Olav in Norvegia fino ai percorsi minori, come quelli di Santa Rosalia in Sicilia o quelli calabresi che collegano San Bruno e San Francesco di Paola, l’Europa è costellata di itinerari che, alla scuola dei santi, raccontano piuttosto una identità. Perché l’Europa – ha sottolineato il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee – è una comunità costituita da popoli e culture variegate, eppure legate da una storia condivisa, nella quale il cristianesimo ha giocato un ruolo decisivo”.
Tra Chiesa e Stato ci sia una “collaborazione onesta e leale”, non una “separazione ostile”, con la consapevolezza che la Chiesa serve l’uomo, e non può tacere la verità. Il Cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, delinea con ACI Stampa il rapporto tra Chiesa e Stato al termine della plenaria dei vescovi europei, che si è tenuta a Poznan dal 13 al 16 settembre. Tema principale dell’assemblea era la solidarietà.
La Chiesa è “nel mondo, ma non è del mondo”, e il suo obiettivo è di essere “coscienza critica, vale a dire profezia,” considerando che “la cosa più decisiva è la fedeltà a Gesù Cristo, al Vangelo”. Il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, lo sottolinea al termine della plenaria che ha Poznan ha riunito presidenti e delegati di 49 episcopali del continente.
Quella Europea una società fatta di solitudini, in cui si manifesta una crescente intolleranza per il modello antropologico cristiano, in cui prende piede il transumanesimo che nega il fatto che l’uomo sia fatto ad immagine e somiglianza di Dio. Eppure, sottolinea il Cardinale Angelo Bagnasco “per l’Europa, la fede è il nostro dono, la fede in Gesù Cristo è la nostra ricchezza”. Mentre la storia ricorda che “allontanarsi da Cristo significa generare mostri”.
La Conferenza delle Chiese Europee sta tenendo la sua assemblea generale, e il tema è “Sarete miei testimoni”. E il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, non manca di sottolinearlo in un messaggio inviato all’assemblea: “Essere testimoni di Gesù è veramente il cuore della nostra missione”.
Una plenaria caratterizzata da un tema centrale: la necessità di “dire Gesù”, di far ripartire il continente dall’annuncio del Vangelo. Il Cardinale Bagnasco, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, ha dato così il tono di una tre giorni che ha toccato il tema dei giovani, ma anche delle istituzioni europee. Con una domanda per il futuro: quale è il ruolo della Chiesa in Europa? Il Cardinale Bagnasco lo delinea con una convinzione di fondo: che del Vangelo non si può fare a meno.
C’è l’incoraggiamento di Papa Francesco, che in un messaggio firmato dal Segretario di Stato, il Cardinale Pietro Parolin, invita ad individuare “percorsi di collaborazione pastorale tra i vari Paesi”. Ma c’è, soprattutto, l’appello del Cardinale Angelo Bagnasco, affinché l’Europa non sprechi se stessa.
E’ l’Apostolo Paolo il personaggio principale dell’omelia del Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova e Presidente della CEI, che ha presieduto la celebrazione della Santa Messa nella Basilica Vaticana nell’ambito dei lavori per la 70esima Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana.
Comincia con un ringraziamento al Cardinale Angelo Bagnasco e finisce con un ironico “extra omnes” la parte pubblica dell’introduzione di Papa Francesco all’Assemblea Generale della CEI. Come di consueto, il Papa ha voluto rimanere da solo con i vescovi italiani, per un botta e risposta senza filtri.
Il primo passo per rievangelizzare l’Europa? È quello di porsi la domanda della fede, perché “vivere come se Dio non ci fosse è la premessa per qualunque deriva etica, culturale, antropologica. È la premessa per una cultura della morte”. Lo afferma il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, incontrando i giornalisti dopo l’udienza che la nuova presidenza del CCEE ha avuto con il Papa Francesco.
È con una celebrazione tenutasi lo scorso 26 aprile che il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha inaugurato l’anno Giubilare del Duomo di Monreale. Un Duomo che porta con sé 750 anni di storia.
Una Europa chiamata a riscoprire se stessa, a ritornare alle radici, per superare lo stallo dato dal nichilismo pratico che si è ormai diffuso anche tra i credenti: sono i problemi delineati dal Cardinale Angelo Bagnasco.
L’impegno a non vivere come se Dio non ci fosse: è quello delineato dal Cardinale Angelo Bagnasco, parlando con ACI Stampa a Barcellona, dove dal 28 al 31 marzo si è tenuto un simposio dedicato all’accompagnamento dei giovani.