"Dalla celebrazione quotidiana dell'Eucaristia, che implica uno stato permanente di servizio a Dio, sorse spontaneamente l'impossibilità di un legame coniugale".
Ha scelto di essere in Benin, nella sua Africa, il cardinale guineano Robert Sarah, Prefetto della Congregazione del Culto divino, nei giorni in cui al Meeting di Rimini veniva presentato il suo libro intervista “ Dio o niente” in italiano.
Assisi in festa. Due giorni di celebrazioni nella chiesa particolare umbra, che oggi ricorda San Rufino, Patrono della diocesi; di ieri invece le celebrazioni per Santa Chiara, con la presenza del cardinale Robert Sarah.
Il nodo è la fede. Perché “se un vescovo, un cardinale non vede ciò che l’Eucarestia è, cioè il corpo di Cristo, e prende questa Eucarestia come un pasto, da cui nessuno deve essere escluso, perdiamo veramente il cuore del mistero.” Parola del Cardinal Robert Sarah, Prefetto per la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Presentando lo scorso 20 maggio al Pontificio Istituto Giovanni Paolo II la collana “Famiglia, Lavori in corso” dell’Editore Cantagalli, il Cardinal Sarah ha parlato senza peli sulla lingua. Il Sinodo? “La gente crede che ci sarà una rivoluzione, ma non potrà essere così. Perché la dottrina non appartiene a qualcuno, ma è di Cristo”. Le sfide della Chiesa? “Oggi la Chiesa deve combattere contro corrente, con coraggio e speranza senza aver paura di alzare la voce per denunciare gli inganni e la manipolazione e i falsi profeti. In duemila anni la Chiesa ha affrontato tantissimi venti contrari, ma con l’aiuto dello Spirito Santo la sua voce si è sempre fatta sentire.”