Il Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo metropolita emerito di Napoli, compie oggi 80 anni ed esce così dal novero dei Cardinali elettori in un futuro conclave: è nato infatti a Carinaro, in provincia di Caserta, il 2 giugno 1943.
Si sarebbe dovuta svolgere il 24 gennaio scorso la Messa di saluto della Arcidiocesi di Napoli al Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo emerito della città partenopea, ma a causa del Covid che lo colpì era stata rinviata a data destinarsi.
L’Arcivescovo emerito di Napoli, Cardinale Crescenzio Sepe, è ricoverato da ieri sera all’Ospedale Cotugno per esami diagnostici in seguito alla positività riscontrata nei giorni scorsi al coronavirus.
E’ di ieri la comunicazione della positività al coronavirus dell’Arcivescovo emerito di Napoli, il Cardinale Crescenzio Sepe. Il porporato – che è asintomatico e in isolamento - ha lasciato la guida dell’Arcidiocesi partenopea il 12 dicembre scorso quando Papa Francesco ha nominato suo successore Monsignor Domenico Battaglia, fino ad allora Vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’Goti.
“Cambiare la situazione non può essere frutto solamente di progetti e sforzi umani. Le angosce della nostra esistenza sono troppo profonde per essere guarite dai soli espedienti umani. Deve intervenire una gratuita iniziativa di Dio”. Lo ha detto il Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli, nel discorso alla Città pronunciato ieri nella Messa dell’Immacolata nella Chiesa del Gesù Nuovo.
“Conosco e condivido le vostre incertezze, ansie, preoccupazioni e aspettative. Immagino quanta sofferenza abbiate vissuto voi, insieme alle vostre famiglie e ai vostri collaboratori, a causa di un virus sconosciuto, violento e subdolo che non soltanto ha bloccato, minato e, in diversi casi, annullato le vostre attività lavorative, professionali e produttive, ma ha anche diffuso pericolo di contagio e di morte. Tutto questo ha arrecato gravi danni psicologici, morali e materiali, imponendo una nuova mentalità, una realtà inedita e inimmaginabile, comportamenti e stili di vita sconvolgenti”. Lo scrive in una lettera aperta agli operatori turistici e del commercio di Napoli il Cardinale Arcivescovo Crescenzio Sepe.
L’Arcivescovo di Napoli, Cardinale Crescenzio Sepe, ha voluto ringraziare i sacerdoti della Diocesi per l’impegno profuso in questo periodo di emergenza sanitaria annunciando per domani alle 11 un momento di preghiera comune.
Festa grande a Napoli dove - poco dopo le 10 - si è celebrato il miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro, nel giorno della sua festa liturgica. In Duomo la messa solenne presieduta dal Cardinale Arcivescovo Crescenzio Sepe.
"Napoli va amata, come l’ama San Gennaro. Ciò significa che, guardando alla città, il nostro sguardo deve andare oltre la cronaca che appare una continua condanna per Napoli, con le cifre agghiaccianti prodotte da una violenza che coinvolge non pochi giovani e giovanissimi e in alcuni casi, come una terribile bestemmia davanti a Dio, addirittura i bambini". E’ quanto ha detto stamane il Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli, nell’omelia della Messa solenne in occasione della festa di San Gennaro, patrono della città.
"A Maronna t’accumpagna…ma chi guida sei tu!". E' il titolo evocativo della la quinta edizione della campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale realizzata dalla Diocesi e dall’Automobile Club Napoli.
Domani pomeriggio alle ore 18 l’Arcivescovo di Napoli, Cardinale Crescenzio Sepe, scoprirà la lapide collocata in Duomo in memoria del Cardinale Michele Giordano, Arcivescovo di Napoli dal 1987 al 2006.
"Proprio in questo giorno di festa in cui tutti, e non solo a Napoli, testimoniamo la nostra profonda devozione al Martire Gennaro, vogliamo gridare con forza: basta sangue per le nostre strade e in tante case, basta violenza, basta dolore, lutto, basta morti innocenti, basta naufraghi e cadaveri di quanti cercano, coraggiosamente ma troppo spesso tragicamente, libertà, pane e futuro". E' il vero e proprio grido di denuncia lanciato oggi dal Cardinale Arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe, in occasione della liquefazione del sangue del Santo Patrono della Città.