Le disposizioni contenute nel motu proprio “Traditionis Custodes sono di natura disciplinare, non dogmatica e possono essere nuovamente modificate da qualsiasi Papa futuro”. Lo sottolinea il Cardinale Gerhard Ludwig Müller, Prefetto emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede, in un editoriale pubblicato da The Catholic Thing, commentando la pubblicazione del motu proprio Traditionis Custodes con cui Papa Francesco di fatto modifica il Summorum Pontificum di Benedetto XVI.
Gerhard Ludwig Müller è “un prete - e certamente un vescovo e un cardinale - non è mai semplicemente in pensione”. Lo scrive il Papa Emerito Benedetto XVI in un messaggio di saluto pubblicato nel libro - edito da Herder - "Il Dio Trino. Fede cristiana nell'era secolare", pubblicato in occasione del 70/mo compleanno del porporato e del 40/mo di ordinazione presbiterale.
Il Cardinale Gerhard Ludwig Müller lascia l'incarico allo scadere del suo quinquennio di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Lo ha deciso oggi Papa Francesco. Un mandato brevissimo quello del porporato tedesco, esattamente 5 anni: duò meno - nemmeno un anno, era il 1914- il Cardinale Ferrata quando Benedetto XV lo nominò Segretario di Stato.
Ancora un altro passo distensivo tra il Papa e la Fraternità Sacerdotale San Pio X. Francesco, infatti, ha autorizzato la Pontificia Commissione Ecclesia Dei a pubblicare la lettera inviata ai Presuli delle Conferenze Episcopali interessate circa la licenza per la Celebrazione di Matrimoni dei fedeli lefebrviani.
La cremazione non è vietata, ma la Chiesa preferisce la sepoltura e seppellire i morti è una delle opere di misericordia corporale.
All'inzio dell' Anno Santo della Misericordia voluto da Papa Francesco il Prefetto della Congregazione per la dottrina della Fede, il cardinale Gerhard Müller ha concesso ad ACI Stampa una intervista esclusiva. Una conversazione che inizia proprio da una domanda di fondo
“Per Benedetto XVI, l’attenzione nei confronti della dignità della vita, già a partire dai suoi inizi fino al suo termine naturale, è la condizione necessaria affinché la vita, che per gli uomini è un bene inviolabile di cui non si può disporre a proprio piacimento, venga percepita ed accettata come un dono del Creatore. La vita, in quanto dono di Dio, ha la propria dignità e la propria inviolabilità - così afferma Benedetto in altri interventi - ed entrambe queste qualità non possono essere messe in discussione sia per chi soffre, che per chi è portatore di handicap e per chi non è ancora nato. La dignità della vita è insita nella natura umana. E da ciò emergono i diritti e i doveri dell’uomo sia nei confronti del prossimo, quando lo si incontra concretamente, sia nei confronti della società, intesa come tessuto sociale in cui si muovono gli individui”. Lo ha ricordato il Cardinale Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Gerhard Muller, nel corso di un intervento dedicato alla teologia della vita nell’opera di Joseph Ratzinger – Benedetto XVI.