Un anno fa, il 3 agosto, Francesco benediceva le nuove corone per l’icona della Madonna venerata nel santuario a Koden in Polonia orientale. Le nuove corone sono legate alla Terra Santa: nella corona di Maria c'è una pietra della Grotta del Natale a Betlemme, invece nella corona del Signore Gesù c'è una pietra del Golgota a Gerusalemme. Le nuove corone sono state offerte alla Madonna in occasione del trecentesimo anniversario della prima incoronazione: la prima incoronazione con le corone papali ebbe luogo il 15 agosto del 1723. La locale diocesi (Siedlce) e i Missionari Oblati di Maria Immacolata, custodi del santuario di Koden, si stanno preparando da un anno alle celebrazioni giubilari. L'8 settembre 2022 è iniziata una novena di 9 mesi, celebrata in tutte le parrocchie della diocesi di Siedlce. Per quest’anno giubilare la Santa Sede ha concesso al santuario il diritto di concedere l'indulgenza plenaria.
Martedì del 11 luglio il card. Stanisław Dziwisz, arcivescovo emerito di Cracovia, ha effettuato una visita privata a Medjugorje. E’ stato accolto dal visitatore apostolico a carattere speciale per la Parrocchia di Medjugorje, l'arcivescovo Aldo Cavalli, il parroco di Medjugorje, fra Zvonimir Pavičić, e fra Antonio Primorac, segretario dell'arcivescovo Cavalli. Ne ho dato la notizia l’emittente locale, Radio Mir Medjugorje.
L’Arcidiocesi di Agrigento in questi giorni ha ricordato la storica visita – 30 anni fa – di San Giovanni Paolo II con una serie di celebrazioni ed iniziative.
Le recenti dichiarazioni di Pietro Orlandi sono “avventatissime affermazioni, ma sarebbe più esatto subito dire ignobili insinuazioni sul conto del Pontefice San Giovanni Paolo II, in connessione all’amara e penosa vicenda della sorella Emanuela”. Inizia così la durissima nota del Cardinale Stanislaw Dziwisz, Arcivescovo emerito di Cracovia e segretario personale di san Giovanni Paolo II, in merito alle affermazioni del fratello della giovane scomparsa 40 anni fa.
Il 19 marzo 1998 Papa Giovanni Paolo II conferiva nella Basilica di San Pietro in Vaticano la consacrazione episcopale al suo segretario particolare Stanislaw Dziwisz, recentemente nominato anche Prefetto aggiunto della Casa Pontificia. Insieme al futuro porporato, il Papa consacrò altri due suoi stretti collaboratori: l’allora Maestro delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice Piero Marini e l’allora Prefetto della Casa Pontificia James Michael Harvey.
"Giovanni Paolo II e il cardinale Joseph Ratzinger, ambedue giganti della fede, erano legati da una sincera amicizia e da un profondo desiderio di servire la Chiesa", così ha scritto il cardinale Stanisław Dziwisz in una dichiarazione dopo la morte del Papa emerito.
La Nunziatura Apostolica in Polonia ha comunicato che la Santa Sede ha esaminato la documentazione consegnata dal Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo metropolita emerito di Genova, raccolta durante la sua vista in Polonia avvenuta dal 17 al 26 giugno 2021, il cui scopo era la verifica di alcune questioni legate alle attività del Cardinale Stanisław Dziwisz durante il suo ministero in qualità di Arcivescovo Metropolita di Cracovia. Il porporato ha guidato l’Arcidiocesi polacca dal 2005 al 2016.
L'attentato a San Giovanni Paolo II è stato una conseguenza del suo fermo atteggiamento nel chiedere il rispetto dei diritti di ogni essere umano, in particolare per quanto riguarda l’asservimento al totalitarismo. A quel tempo un tale papa era scomodo per molti, ha sottolineato il Card. Stanislaw Dziwisz nel 40.mo anniversario dell’attentato.
Compie 80 anni oggi ed esce così dal novero degli elettori in un futuro conclave il Cardinale Stanisław Dziwisz, Arcivescovo emerito di Cracovia e per 40 anni segretario particolare di Karol Wojtyla, poi Giovanni Paolo II.
"Le affermazioni che ritengono che Giovanni Paolo II fosse dilatorio in merito alla gestione della risposta della Chiesa all’abuso sessuale su minori da parte di alcuni chierici, sono ingiuste e vengono contraddette da fatti storici". Lo afferma in una nota il Cardinale Stanisław Dziwisz, segretario personale di Giovanni Paolo II e Arcivescovo emerito di Cracovia.
Nessuno più nega che l’Unione Europea si trova in un momento di crisi e che bisogna ripensare la costruzione europea. La Chiesa vuole dare un’importante contributo nella discussione sul futuro del nostro continente: dal 27 al 29 ottobre in Vaticano si svolgerà un incontro intitolato “(Re)Thinking Europe. A Christian contribution to the future of the European Project”, organizzato della Santa Sede e COMECE con la partecipazione di circa 350 delegati di 28 Paesi dell’UE tra cui politici, cardinali, vescovi, sacerdoti, ambasciatori e rappresentanti delle organizzazioni e movimenti cristiani. Il 28 ottobre interverrà anche Papa Francesco.
A poche settimane dalla celebrazione della Gmg di Cracovia il Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa ha organizzato un meeting per giornalisti ed esperti di comunicazione proprio per fare il punto in vista di questo grande evento che si svolgerà a fine luglio con la presenza di Papa Francesco.