Ad un anno dal colpo di stato dei militari in Myanmar "viviamo in una situazione di stallo. La nostra comunità nazionale è disgregata. Ricostruire la fiducia e ricostruire le nostre istituzioni sarà un compito lungo e arduo. Il conflitto sta diventando sempre più brutale, le atrocità sono ogni giorno più scioccanti. La nostra gente non è rassegnata, ma cerca la pace con dignità. Il Paese potrà rinascere solo attraverso la riconciliazione. La violenza non è l'unico modo per affrontare il male, né è un modo efficace, poiché genera più violenza. Esiste sempre la via del dialogo, la via della pace e della riconciliazione". Così l'Arcivescovo di Yangon, il Cardinale Bo, in un messaggio affidato all'Agenzia Fides.
Quanto accaduto è stato un “indicibile e spregevole atto di barbarie disumano”. Così il Cardinale Charles Maung Bo, Arcivescovo di Yangoon, commentando quanto accaduto a Natale a nel villaggio di Mo So, in Myanmar: almeno 38 persone – tra cui donne e bambini – sono stati massacrati dalle forze golpiste fedeli alla giunta militare.
“La pazienza è una delle grandi virtù della tradizione cristiana… Siate pazienti come è paziente il vostro Padre celeste”. Lo ha detto il Cardinale Charles Maung Bo, Arcivescovo di Yangoon, intervenendo ieri al 52° Congresso Eucaristico Internazionale in corso a Budapest.