Il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha partecipato ieri a Roma al convegno “Giustizia e speranza: la comunità cristiana tra carcere e territorio” organizzato da Caritas italiana.
Nella sua visita pastorale a Verona il Papa non ha mancato di fare visita ai carcerati reclusi nella Casa Circondariale di Montorio.
Papa Francesco torna nelle carceri il Giovedì Santo. Francesco questa volta visita il Carcere di Borgata Aurelia, a Civitavecchia. Lava i piedi a dodici carcerati. La celebrazione si è svolta in forma strettamente privata. Negli anni passati Papa Francesco ha celebrato più volte il rito della lavanda dei piedi in un carcere.
"Noi tutti, credenti e non, mai come in questo momento siamo chiamati ad essere uomini di Speranza e vedere al di là delle fitte tenebre che si sono impadronite della nostra vita la Luce di un Dio che non muore, ma che ci invita a guardare la Vita, la Vittoria certa, fatta di lotta e di impegno comune". Questo è il messaggio dell’Ispettore dei Cappellani delle carceri d’Italia, don Raffaele Grimaldi, rivolto ai cappellani, ai direttori, alla polizia penitenziaria, all’area educativa ai volontari, al personale, alle famiglie e a quanti vi operano in tutta la realtà carceraria.
Papa Francesco sin dall'inizio del suo pontificato tiene nel cuore la condizione dei carcerati. E quest'anno il Papa vuole dare voce e forma ai pensieri dei detenuti. In questo momento così particolare, in cui il mondo intero combatte la propria Via della Croce a causa del Coronavirus, l'intento delle meditazioni odierne è" trasformare la Via Crucis in una Via Lucis".
Nella Casa Circondariale di Matera si è svolta la cerimonia conclusiva del XII Premio Carlo Castelli per la solidarietà, concorso letterario destinato ai detenuti delle carceri italiane promosso dalla Società di San Vincenzo De Paoli. Molto toccante la lettura dei testi vincitori declamati dagli autori. Dagli elaborati emerge il grido di chi, consapevole di aver sbagliato, vuole far sentire la propria voce all’esterno per fare in modo che altri non ripetano lo stesso errore.
Cosa è un eremo? E coma s fa a vivere nel silenzio? E in quale genere di silenzio si può vivere davvero oggi?
“Conosco la situazione non sempre facile delle carceri pertanto non manco di esortare sempre le comunità ecclesiali locali a manifestare concretamente la vicinanza materna della Chiesa in questi luoghi di dolore e redenzione”. Lo scrive Papa Francesco in una lettera ai detenuti del carcere dell’isola di Gorgona, in provincia di Livorno. Latore della missiva è stato il Cardinale albanese Ernst Simoni, che ha scontato in patria anni di lavori forzati per il solo fatto di essere sacerdote.
Giovedì Santo papa Francesco ha voluto celebrare la Messa in Coena Domini al carcere di Velletri, vicino Roma dove ha lavato i piedi a dodici detenuti del penitenziario. Il vescovo – ha detto il papa – “non è il più importante, deve essere il più servitore e ognuno di noi deve essere servitore degli altri”.
Papa Francesco torna a trovare i detenuti in carcere nel giorno del Giovedì Santo. Il Pontefice arriva nella casa circondariale di Velletri, a pochi chilometri da Roma, e lava i piedi a 12 detenuti, provenienti da quattro diversi Paesi: 9 sono italiani, 1 brasiliano, 1 della Costa d’Avorio e 1 del Marocco. Francesco celebra l’Eucaristia nel Salone teatro del carcere, alla presenza dei reclusi, del personale civile e degli agenti della polizia penitenziaria.
La Santa Sede ha reso noto oggi che Giovedì Santo 18 aprile, alle ore 16.30 Papa Francesco si reca in visita alla Casa Circondariale di Velletri, per la celebrazione della Santa Messa “in coena Domini”. La visita prevede: gli incontri con i Detenuti, il Personale civile e gli Agenti della Polizia Penitenziaria; la Celebrazione Eucaristica con il rito della lavanda dei piedi a dodici Detenuti.
Gli interventi di un’esponente politica di lungo corso, di una biblista, di un monaco patrologo, di un filosofo e di un artista ex-ergastolano in conversazione tra loro. E ancora; le testimonianze di due cappellani, di un giurista, la tavola rotonda con tre esponenti di partiti, associazioni, istituzioni. E infine, ma tutt’altro che ultimo per importanza e spessore, un dialogo tra un familiare di una vittima e due ex terroristi.
Non ci sono detenuti irrecuperabili, tutti hanno il diritto alla speranza”. Ne è convinta la Caritas diocesana di Prato nel presentare “Non solo carcere”, un progetto promosso in collaborazione con l’associazione Don Renato Chiodaroli, Gruppo Barnaba e Insieme per la Famigl
“Caro Papa Francesco nel ricambiare l’ospitalità che ci hai accordato per il giubileo dei carcerati, ti invitiamo in questa casa circondariale e ti chiediamo di donarci il tuo affetto e il tuo amore”. E' la missiva che in occasione della Pasqua i detenuti del carcere palermitano dell'Ucciardone hanno inviato il Papa attraverso l'Arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice.
Vado in Carcere il Giovedi Santo sull’esempio di Agostino Casaroli. Papa Francesco lo dice in una conversazione con il quotidiano La Repubblica.
L'Arcivescovo di Bologna, Monsignor Matteo Maria Zuppi, presienderà la Messa della Vigilia di Natale sabato 24 dicembre alle 21,30 alla Stazione Centrale della città emiliana. L'invito a partecipare al rito - informa l'Arcidiocesi felsinea - è rivolto non solo ai senza fissa dimora e ai volontari ma a tutta la cittadinanza.
Dopo il successo delle precedenti edizioni (quasi diecimila libri raccolti), la casa editrice Paoline organizza anche quest’anno l’iniziativa solidale del Banco Editoriale, che si svolgerà in tutte le Librerie Paoline del territorio nazionale dal 4 novembre 2016.
Piccolo di statura, magrissimo e con un filo di voce da cui tuttavia si sentiva la grandezza dell'amore di Dio. Questa è la descrizione di Giusppe Cafasso, lasciataci da chi lo ha conosciuto: un grande uomo soprannominato, nella Torino del 1800, “il santo della forca”. Questo appellativo gli era stato dato perchè frequentava le carceri nuove di Torino per cercare di convertire ed aiutare i condannati a morte.
“Funzione della pena, giustizia ripartiva e amministrazione del sistema carcerario” è il tema del convegno che si è tenuto giovedì 7 aprile 2016 all’Università Europea di Roma.
Il percorso dell’essere umano, a volte, può conoscere momenti di caduta, di errore, di conflitto con gli altri. Tutti possono sbagliare. Ma tutti devono avere il diritto di cominciare una vita nuova.