Si è concluso con una dichiarazione in dieci punti il Forum Ecumenico Europeo che si è tenuto a Capodistria (Koper in sloveno) dal 17 al 18 giugno. Dieci punti per ribadire la necessità di un dialogo tra le fedi, la volontà di gettare ponti e non costruire muri, la necessità, in fondo, di costruire una Europa riconciliata. Perché, alla fine, le differenze tra Est e Ovest, esacerbate da anni di cortina di ferro e di ateismo di Stato, inaspritesi con le cicatrici mai curate delle ferite nate dalle dominazioni e dalle guerre, rappresentano uno degli scogli più grandi perché ci sia davvero la pace in Europa. E il dialogo rappresenta l’unica arma per poter costruire percorsi di riconciliazione, e una figura reciproca, che possano davvero portare ad una Europa di pace.
Tra le nazioni che si candidano ad ospitare un incontro ecumenico di Papa Francesco è entrata ultimamente anche la Slovenia, che a Koper (Capodistria) vedrà riunirsi il 17- 18 giugno partecipanti di varie confessioni cristiane, e che vorrebbe avere anche la presenza del Papa, almeno per una giornata, per tenere un discorso e magari – come è successo in Kazakhstan – perché poi il Papa abbia un bilaterale ecumenico con una serie di capi religiosi dell’area, cui la Santa Sede da tempo guarda con interesse.