“Nel ritornare a farvi visita, provo sentimenti di gratitudine e di letizia. Vengo a incontrare l’intera città, che pressoché dalla sua nascita ha avuto una chiara e costante vocazione di universalità. Per i fedeli cristiani questo ruolo non è stato frutto del caso, ma è corrisposto a un disegno provvidenziale”. Con queste parole Papa Francesco ha aperto il suo discorso per la visita in Campidoglio, la seconda dall’inizio del suo pontificato.
Il 16 aprile 1966 Paolo VI varca l’ingresso del Campidoglio, sede del Comune di Roma: è la prima visita di un Papa al Sindaco di Roma è la prima di un Pontefice da tempo immemore. L’ultima visita fu di Pio IX pochi giorni della presa di Roma nel settembre 1870.
Lunedì 10 giugno Papa Francesco visiterà il Campidoglio, sede del Comune di Roma
Per la tappa odierna del pellegrinaggio stazionale si ritorna alle pendici del Campidoglio. Virtualmente visitiamo San Nicola in Carcere.
La spontaneità di Giovanni Paolo II che nasce anche dall’insegnamento, dal grazie, dalla bellezza di un rapporto immediato. Anche per chi non ha il testo in mano, come succede spesso ai giornalisti che seguono l’attività del Santo Padre, la differenza è nell’uso della lingua, che dimostra la spontaneità delle parole.
“Roma esige e merita la fattiva, saggia, generosa collaborazione di tutti.”
Per la prima volta, durante il suo pontificato, Papa Francesco si recherà in Campidoglio per incontrare il Consiglio Comunale.
Roma “vive una profonda crisi antropologica e un tempo di sofferenza sociale – ha detto il cardinale – ma ha una vocazione universale cui deve rispondere”. Lo ha detto il cardinale Vallini vicario del Papa per la Diocesi di Roma, in Campidoglio, nel corso della celebrazione di questa mattina per il 2770mo Natale di Roma.