Come tradizione per la festività dei Santi Cirillo e Metodio secondo il calendario giuliano (il 24 maggio), Papa Francesco ha ricevuto i primi ministri di Bulgaria e Macedonia del Nord. Sono incontri diversi da quelli tradizionali, bilaterali destinati più al dialogo ecumenico che alle relazioni tra Stati, che comunque sono implicati, tanto i che i due primi ministri hanno successivamente avuto un bilaterale in Segreteria di Stato con il Cardinale Pietro Parolin.
È una udienza tradizionale, quella che il Papa concede alle delegazioni di Bulgaria e Macedonia del Nord nel giorno in cui si festeggiano i Santi Cirillo e Metodio secondo il calendario gregoriano. Se lo scorso anno l’udienza non c’era potuta essere per via della pandemia, quest’anno si è tenuta il 27 maggio.
C’è una icona mariana. C’è un vescovo missionario. C’è un paese difficile. La storia della immagine di Maria Madre del Buon Consiglio ha tutto per essere un romanzo La ha ripescata padre Paolo Cortesi, missionario passionista, che anni è in Bulgaria e che è anche il motore di un progetto della memoria a Belene, dove ci fu il più grande campo di concentramento per prigionieri politici di Bulgaria.
Si chiama Isola Persina, ed è una isola nel cuore del Danubio, vicino alla città di Belene. Persina la più grande isola bulgara, con la sua superficie di 41,1 chilometri quadrati. Ma in quel territorio si trovava anche il più grande campo di concentramento per persone considerate politicamente pericolose dal governo comunista. Per dirlo con le parole di Padre Paolo Cortesi, passionista, parroco di Belene dal 2010 “Belene è il calvario bulgaro del XX secolo, dove decine di migliaia di innocenti hanno sputato lacrime e sangue”.
La chiesa ortodossa di Santa Sofia è la seconda chiesa più antica della capitale bulgara Sofia, e ha dato il nome alla città stessa, che prima si chiamava Serdica. Ed è stato proprio nel giorno della festa di Santa Sofia che le reliquie di San Clemente e San Potito, donate da Papa Francesco, sono state traslate nella chiesa paleocristiana, con una celebrazione solenne che ha mostrato un segno di ecumenismo in cammino.
Una nazione legata a Maria, che la ha consolata nei secoli di afflizione. La Bulgaria che ha vissuto sotto varie dominazioni ha mantenuto la fede anche grazie al culto alla Vergine, rimasto intatto anche nei bui anni del comunismo. Il culto mariano permea la nazione sin dall’inizio della conversione, e già nel IX secolo si diffonde a macchia d’olio, sebbene non ci siano molte chiese e monasteri mariani risalenti a quel periodo.
Fu come un fulmine: il muro di Berlino fu buttato giù il 9 novembre 1989, e il 10 novembre 1989 il Comitato Centrale del Partito Comunista Bulgaro sollevò Todor Zhivkov dalla posizione di segretario generale del partito, che aveva ricoperto per 35 anni. E così, anche la Bulgaria cominciò la transizione democratica. Una transizione che chiudeva una epoca difficile per la Chiesa cattolica in Bulgaria, la più silenziosa delle Chiese del silenzio.
La Bulgaria, prossima meta del viaggio apostolico di Papa Francesco che inizierà domenica, è una repubblica parlamentare, membro dell’Unione Europea dal maggio 2007 e della NATO dal 2004. In precedenza - dal 1946 al 1989 - è stata governata da un regime comunista. Questo sistema politico fu il primo a crollare nell’Europa Orientale già all’indomani della caduta del Muro di Berlino. Il regime bulgaro infatti si frantumò il 10 novembre 1989.
Tra pochi giorni Papa Francesco si recherà in visita in Bulgaria.
Una icona di mosaico con i pavoni a fianco della fonte della vita e una pergamena con l’invito della Bulgaria a visitare la nazione. Questi i doni che hanno portato al Papa le delegazioni di Macedonia e Bulgari ricevute in occasione della festa dei Santi Cirillo e Metodio.
Si è concluso ieri sera il viaggio del Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali in Bulgaria a Rakovski, cittadina a maggioranza cattolica della Bulgaria, con la messa e le cresime nella parrocchia di San Michele Arcangelo.
La Congregazione per le Chiese Orientali informa che il Prefetto Cardinale Leonardo Sandri si recherà in Bulgaria dal pomeriggio del 29 giugno a domenica 2 luglio.
C’è una legge in Bulgaria che rischia di mettere a repentaglio la libertà religiosa. È stata proposta come un emendamento al cosiddetto “Atto delle Denominazioni”, conosciuto anche come “legge sulle Confessioni Religiose, ed è di marca tutta socialista: il primo a presentarla è stato il parlamentare socialista Georgi Kadiev, quindi dall’intero partito socialista.
Un viaggio nei paesi balcanici che in questi meso stanno affrontando l’arrivo di migranti dal Medio Oriente, un viaggio nei paesi a maggioranza ortodossa dove l’ateismo comunista ha cancellato la dignità dell’uomo e dove, più di 20 anni dopo ancora i cattolici pagano le conseguenze di quel periodo.
Il primo ministro bulgaro Boyko Borisov e Nikola Gruevski, Presidente del Governo della ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia, con la Consorte, e Seguito sono stati ricevuti questa mattina da Papa Francesco. Prosegue così una tradizione iniziata con Giovanni Paolo II che in occasione delle festa liturgica dei Santi Cirillo e Metodio secondo il calendario giuliano vede i rappresentanti dei governi bulgaro e macedone in vista dal Papa. Entrambi i rappresentanti dei loro governi hanno avuto un colloquio privato con il pontefice.