Non sapeva ancora che sarebbe stato creato il prossimo 30 settembre, ma l’arcivescovo Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero delle Chiese Orientali, in Bielorussia è amato proprio come un porporato. Ed è forse per questo suo legame particolare con quella terra di cui è stato nunzio che Papa Francesco lo ha scelto come suo inviato per il 25esimo anniversario dell’incoronazione dell’icona miracolosa della Madonna di Budslau.
Il primo libro di preghiere in lingua bielorussa compie 500 anni. Ma fu pubblicato a Vilnius, in Lituania, da un tipografo che ha cominciato il suo lavoro in Repubblica Ceca, František Skaryna. A testimonianza di come la storia di quei popoli e di quelle terre sia profondamente intrecciata.
Ad inizio novembre quattro donne, premi Nobel per la letteratura, hanno inviato un appello al presidente del Consiglio d’Europa e al Parlamento europeo in difesa dei migranti e del popolo bielorusso con un forte richiamo alla coscienza degli europei:
"Per l'ennesima giornata assistiamo a eventi drammatici al confine polacco-bielorusso. A nome della Conferenza Episcopale Polacca, condanno fermamente l'uso da parte della Bielorussia di tragedie umane per condurre azioni contro la sovranità della Polonia". Sono le parole del Presidente della Conferenza Episcopale Polacca, Monsignor Stanisław Gądecki, commentando la crisi migratoria in atto al confine tra i due Paesi.
È stato il primo arcivescovo a Mosca quando si poté finalmente ristabilire una gerarchia cattolica in Russia, ha guidato l’arcidiocesi di Minsk concludendo la sua missione con un esilio forzato da cui è rientrato in tempo per le celebrazioni del Natale prima della pensione. Ma è stato anche a Vilnius colui che ha riportato l’immagine della Divina Misericordia originale nella capitale lituana, dopo vicissitudini che l’avevano fatta trovare anche in Bielorussia. L’arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz ha festeggiato a Minsk il 40esimo anniversario di ordinazione sacerdotale, ripercorrendo tutte le tappe della sua ormai lunga vita ecclesiastica.
La nuova generazione di vescovi bielorussi viene rappresentata da Aleh Butkevich, vescovo di Vitebsk, 49 anni, eletto lo scorso 14 aprile come presidente della Conferenza Episcopale Bielorussa. Succede all’arcivescovo emerito di Minsk Tadeusz Kondrusiewicz, che pure mantiene degli incarichi in seno alla Conferenza Episcopale e che continua ad essere una voce forte nel Paese.
Dall’arcivescovo che ha ricostruito la Chiesa in Bielorussia al vescovo della Chiesa del silenzio, amatissimo nella sua diocesi: l’arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz, lo scorso 24 gennaio, ha lasciato ufficialmente il suo ruolo di arcivescovo di Kiev, e al suo posto è arrivato il vescovo Kazimierz Wielikoselec come amministratore apostolico.
No, la Chiesa cattolica in Belarus non è stata utilizzata per scopi politici. Lo sottolinea con forza il vescovo ausiliare di Minsk Yuri Kasabutsky, nell’omelia della celebrazione che dà inizio alla peregrinatio della statua di San Michele Arcangeolo in Bielorussia.
Doveva esserci anche l’arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz a Zaslavl, per celebrare i 600 anni della parrocchia più antica di Bielorussia, dedicata alla Natività della Beata Vergine Maria. Ma l’arcivescovo è bloccato alla frontiera, ospite di un parroco amico di Bialystok in Polonia, dove si era recato per delle celebrazioni della Madonna di Czestochowa e da dove il governo non lo ha più fatto rientrare dal 31 agosto, perché inserito in una “lista nera” di persone non grate a Russia e Bielorussia.
Per la Chiesa cattolica in Bielorussia, è il momento delle prese di posizione forti. Mentre l’arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz di Minsk non può rientrare nel Paese perché misteriosamente incluso in una lista di persone non gradite in Russia e Bielorussia, l’ausiliare Yury Kasabutsky non usa mezze misure nel sostenere che “è ovvio che stanno cercando fare pressione sulla Chiesa, il che significa che la Chiesa è perseguitata, anche se nessuno ne parla apertamente”.
Nella settimana in cui il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, è stato in Francia per celebrare la festa dell’Assunzione a Lourdes, molti eventi internazionali hanno toccato, direttamente e indirettamente, la Santa Sede: dalla situazione nel Caucaso a quella della diga sul Nilo dell’Etiopia, dalle proteste in Bielorussia al golpe in Mali, sono molti i fronti in cui la Chiesa si deve barcamenare, sia con il suo sforzo diplomatico che con il lavoro dei vescovi locali. Resta poi aperta la situazione del Libano: il patriarca maronita Bechara Rai ha stilato un memorandum per un riconoscimento della “neutralità” attiva del Paese che metta fine alle infiltrazioni dall’esterno.
Quello che è stato presentato a Papa Francesco nella visita ad limina dello scorso 1 febbraio è un Paese cattolico nonostante fosse un poligono dell’ateismo sovietico, tenuto in piedi grazie alla pietà popolare, che attende con ansia la visita del Papa. L’arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz di Minsk racconta così ad ACI Stampa la visita ad limina dei vescovi di Bielorussia.
Dopo aver ricevuto i Vescovi della Federazione Russa, Papa Francesco incontra stamane i membri della Conferenza Episcopale di Bielorussia giunti in Vaticano per la visita ad Limina Apostolorum.
La Santa Sede verso la Russia e la Chiesa Ortodossa Orientale. E’ il titolo della conferenza stampa che si è svolta in questi giorni presso la Pontificia Università Gregoriana, in cui si è concentrata l’attenzione sul dialogo ecumenico con le chiese ortodosse, i cui frutti cominciano a maturare in Paesi in cui la convivenza è sempre stata storicamente difficile. ACI Stampa ne ha parlato con l'Arcivescovo di Minsk Tadeusz Kondrusiewic.
Un doppio caloroso abbraccio ha dato il via all’incontro tra il Papa ed il presidente bielorusso Lukashenko, ricevuto stamane in udienza privata nel Palazzo Apostolico Vaticano. Il colloquio privato - durato poco meno di 25 minuti - si è svolto alla presenza di due interpreti.
Saranno ospitate nelle sale della Pinacoteca dei Musei vaticani le icone più bella della Bielorussia, la Russia bianca. Una iniziativa nata da un incontro del Segretario di Stato cardinale Pietro Parolin con le autorità bielorusse nel marzo 2015. Immagini sacre, icone di vari secoli e le opere più rappresentative della tradizione artistica bielorussa.