Concluso nelle terre del sacerdote santo torinese il SYM don Bosco 2015, il grande incontro dei giovani con cui si è concluso il bicentenario dalla nascita del sacerdote padre degli oratori. “Siete stati fantastici! Tutto il mondo deve saperlo che la gioventù salesiana è fantastica!”, ha detto il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime.
Grande festa salesiana al SYM Don Bosco 2015. In 5mila giovani stanno animando i luoghi natali del fondatore degli oratori per chiudere il bicentenario dei festeggiamenti legati alla nascita di San Giovanni. Da 54 nazioni diverse in tantissimi stanno ancora raggiungendo Torino e Colle Don Bosco: dal Giappone all’Argentina passando per l’Africa e il Medio Oriente, i giovani della Famiglia Salesiana festeggiano il loro Santo, non mancano i ragazzi provenienti da zone di crisi come il Sud Sudan, il Libano, la Siria ed Israele.
“E’ fondamentale dare ai giovani gli strumenti necessari per essere imprenditori di se stessi”. Lo ha ricordato l’onorevole Gian Luigi Gigli in occasione dell’incontro di mercoledì 15 luglio, promosso dalla Famiglia Salesiana e dalla Confederazione Mondiale degli Exallievi/e di Don Bosco. “Bicentenario della nascita di Don Bosco: l’impegno politico degli exallievi in campo sociale ed educativo” il tema dell’evento che si è tenuto presso la sala Aldo Moro della Camera dei Deputati. Vi proponiamo una cronaca tratta da ANS.
“La Sindone attira verso il volto e il corpo martoriato di Gesù e, nello stesso tempo, spinge verso il volto di ogni persona sofferente e ingiustamente perseguitata. Ci spinge nella stessa direzione del dono di amore di Gesù”. Sono le parole di Papa Francesco prima della preghiera dell’Angelus, al termine della messa in Piazza Vittorio a Torino.
“Venendo qui, vedendo così tanti giovani, mi è sembrato di stare in una piccola GMG. E io le ho viste tutte, ho partecipato a tutte…” Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, lo dice ai giovani che si sono radunati nel Parco Dora. Sono 10 mila, richiamati dai Salesiani, che hanno dato forma e vita a una Torino che appare indifferente alla visita di Papa Francesco.