Benedetto XVI ha lavorato tutta la vita “per la Chiesa fatta della gente semplice che, forse, non comprende divisioni e polemiche”. Lo ha detto l’Arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delpini, celebrando ieri in Sant’Ambrogio una Messa in suffragio del Papa emerito, morto lo scorso 31 dicembre.
Ai funerali di Benedetto XVI, il Cardinale Malcolm Ranjith non poteva mancare. Legatissimo al Papa emerito, da cui era stato nominato arcivescovo di Colombo e creato cardinale, Ranjith conosceva e condivideva il pensiero di Ratzinger. Tanto da volere un istituto culturale intitolato proprio a Benedetto XVI, inaugurato il 27 dicembre 2015.
Juan Carlos Gavancho, sacerdote peruviano dell'arcidiocesi di Chicago (Stati Uniti), ha detto in un'intervista all'agenzia ACI Prensa che durante il pontificato di Benedetto XVI "il diavolo e l'inferno tremavano" perché non potevano cantare vittoria dopo la morte di san Giovanni Paolo II.
“Guardare i Papi in contrapposizione impoverisce perché si perdono gli aspetti belli e arricchenti significativi delle loro personalità.”
Una cattedra dedicata a Benedetto XVI è stata istituita dalla Notre Dame University di Louaize, in Libano, con lo scopo di approfondire l’identità cattolica dell’università e di celebrare l’identità intellettuale del Papa emerito.
Juan Carlos Vásconez, del progetto "10 minuti con Gesù" e dottore in teologia morale, ha sottolineato l'importanza che Benedetto XVI ha dato ai social network come strumento di evangelizzazione.
La Chiesa di Milano fa sapere che giovedì 26 gennaio, alle 18.30, nella Basilica di Sant’Ambrogio a Milano, l’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, presiederà una Messa in suffragio di Benedetto XVI, il Papa emerito morto il 31 dicembre scorso.
L’antico rito Omnis Terra, istituito nel 1208 da Papa Innocenzo III che, accompagnato dai canonici di San Pietro portava la Veronica in processione nell’antico ospedale papale dei pellegrini di Santo Spirito in Sassia, per dare benedizione ai malati è stato celebrato nella Basilica del Volto a Manoppello, ieri mattina domenica 15 gennaio .
"Quando passo momenti sconforto, di crisi, di buio, mi metto a leggere qualcosa scritto da Benedetto XVI e lentamente, ma inesorabilmente quelle ombre si disperdono, si sciolgono, tutto diventa più chiaro, sereno e l’animo si schiude naturalmente alla speranza. E’ stata la mia ancora, la mia sicurezza. La mia roccia".
Nel gennaio 2008 – ormai 15 anni fa - 67 docenti e alcune centinaia di studenti dell’Università La Sapienza di Roma insorsero - nel senso letterale del termine - contro la visita di Papa Benedetto XVI nell’ateneo romano. Una delle pagine più brutte e illiberali nella storia dell’università italiana.
"Carissimi Pastori e fedeli tutti, il giorno 24 maggio, che è dedicato alla memoria liturgica della Beata Vergine Maria, Aiuto dei Cristiani — la quale è venerata con tanta devozione nel santuario mariano di Sheshan a Shanghai —, in futuro potrebbe divenire occasione per i cattolici di tutto il mondo di unirsi in preghiera con la Chiesa che è in Cina". Con queste parole Papa Benedetto XVI concludeva la lettera inviata ai cattolici cinesi il 27 maggio 2007 con cui istituiva la Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina, che ricorre da allora ogni 27 maggio.
Juan Carlos Gavancho, sacerdote peruviano dell'arcidiocesi di Chicago (Stati Uniti), ha pubblicato una canzone in omaggio a Benedetto XVI in cui riassume i momenti chiave della sua vita e del suo pontificato.
Dopo la morte di Benedetto XVI, diverse voci si sono levate chiedendo di proclamarlo dottore della Chiesa in riconoscimento della sua opera, come è accaduto con grandi santi come sant'Agostino d'Ippona, la cui testimonianza ha influenzato la vita del Papa tedesco.
Amore e umiltà, è questo il modus operandi di Dio che il teologo Joseph Ratzinger spiega al lettore del terzo libro dedicato alla figura di Gesù.
La morte di Joseph Ratzinger ha registrato grande cordoglio anche tra i fedeli di padre Pio. A Pietrelcina, dove il frate cappuccino è nato il 25 maggio 1887, ricordano la visita che l’allora cardinale fece il 1° giugno di venti anni fa: esattamente il 1° giugno 2002.
Messaggi di cordoglio, momenti di preghiera, celebrazioni liturgiche. Sono stati questi le prime reazioni alla notizia della morte del papa emerito, Benedetto XVI l’ultimo giorno dello scorso anno. Preghiere iniziate subito dopo che, il mercoledì precedente, papa Francesco aveva informato che Benedetto XVI stava soffrendo invitando alla preghiera per lui.
Nomi e cognomi, fatti precisi, dialoghi, lettere, email, dichiarazioni:
Oggi ricorrono per l'arcivescovo Georg Gänswein i 10 anni della sua ordinazione episcopale ricevuta dalle mani di Benedetto XVI poco prima dell'annuncio della Rinuncia.
Alle ore 11, poco prima della fine della Messa solenne di esequie celebrata in piazza San Pietro da Papa Francesco per il Papa Emerito Benedetto XVI, su disposizione della Conferenza Episcopale Tedesca (CET) le campane delle ventisette diocesi della Repubblica Federale hanno suonato per dare l’addio al pontefice tedesco.
Benedetto XVI è “un professore, ma anche un uomo di Chiesa, non è banalmente un uomo di Chiesa, ma vive pienamente nella fede. La sua teologia è molto sensibile agli sviluppi, ma bisogna anche saper guardare avanti, vedere come si sviluppano i dibattiti. Un teologo, ma anche un uomo umile, timido. Sa comprendere le nuove situazioni le sa accettare. Per poter trovare le soluzioni adeguate per la fede e la ragione. Noi eravamo i suoi studenti, ma non solo. Lui sapeva imparare da noi, valorizzare le nostre ricerche”. Lo descrisse così nel 2017 padre Stephan Horn, salvatoriano, che di Ratzinger fu assistente a Ratisbona e che per diversi anni è stato il coordinatore del Ratzinger Schueerkreis.