E’ ufficiale Inos Biffi e Ioannis Kourempeles sono i vincitori del Premio Ratzinger 2016. Dopo la anticipazione data dall’Osservatore Romano oggi ufficialmente l’annuncio.
Monsignor Inos Biffi e Ioannis Kourempeles sono i vincitori del Premio Ratzinger 2016. Il riconoscimento sarà assegnato il 26 novembre nel Palazzo Apostolico Vaticano.
“Non è troppo presto per una biografia?”.
“Il mio libro, "Disputa immaginaria tra un rabbino e Gesù", è stato uno di questi recenti esercizi di disputa, e ora, nel 2007, il papa nel suo nuovo libro "Gesù di Nazaret" ha raccolto la sfida punto per punto.
L’Italia è un Paese che per la sua conformazione geologica è ciclicamente esposto ai terremoti. L’ultima conferma risale al 24 agosto, quando un sisma in piena notte ha messo in ginocchio diversi paesi dell’Italia centrale. E quei paesi ieri hanno ricevuto la visita consolatrice e carica di speranza di Papa Francesco.
Il Papa arriva oggi ad Assisi, chiude un evento celebrativo iniziato già da qualche giorno con interventi, relazioni e saluti. Tutti inneggianti allo Spirito di Assisi, a quella atmosfera cioè che si creò 30 anni fa nella città di San Francesco quando Giovanni Paolo II guidò la preghiera comune di tutte le religioni per la pace.
Una conversazione cuore a cuore tra due bavaresi, non certo un “hard talk” in cui il giornaliste mette sulla graticola l’intervistato. Così l’arcvescovo Georg Gänswein, Prefetto della Casa Pontificia e segretario particolare di Benedetto XVI, descrive il libro “ Ultime conversazioni” di Peter Seewald.
Lo scopo del Congresso è quello di ricordare che il servizio fondamentale che la Chiesa rende al mondo – insieme con l’annuncio del Vangelo – è la celebrazione dell’Eucaristia, sacramento della Pasqua del Signore che lega i credenti in comunione mirabile con Cristo all’interno di una comunità fraterna. E' quanto spiega l'Arcivescovo Piero Marini, Presidente del Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali. E, sicuramente, anche il Congresso Eucaristico Nazionale di Genova - che si terrà dal 15 al 18 settembre - ribadirà la centralità dell'Eucaristia nella vita della Chiesa Italiana.
Tra me e Papa Francesco non vi sono inversioni di marcia o rotture di linea. A dirlo è il Papa Emerito Benedetto XVI nel libro intervista Ultime Conversazioni scritto con il giornalista tedesco Peter Seewald. Papa Benedetto non nasconde affetto e ammirazione per il suo successore. E questo è noto. Il pontificato bergogliano secondo Benedetto XVI è allegro, carismatico e fresco. Da cardinale - ricorda Ratzinger - Bergoglio si è dimostrato “uomo molto deciso, uno che in Argentina diceva con molta risolutezza questo di fa e questo non si fa. La sua cordialità, la sua attenzione nei confronti degli altri sono aspetti di lui che non mi erano noti. Perciò è stata una sorpresa”.
Ormai è in uscita l'ultimo libro di Joseph Ratzinger - Benedetto XVI. Ultime conversazioni, è il titolo dell'attesissimo libro intervista del Papa Emerito con il giornalista tedesco Peter Seewald. Tra Papa Benedetto e Seewald la collaborazione editoriale è ormai ultradecennale. Quello in uscita, infatti, sarà il quarto libro nato da un colloquio tra i due.
“L’obbedienza al mio successore non è mai stata in discussione. Ma poi vi è il sentimento di comunione profonda e di amicizia”.
Sarà l’Europa in crisi il tema del prossimo Ratzinger Schuelerkreis, il Circolo di ex allievi di Benedetto XVI che da poco ha allargato i suoi ranghi anche ai giovani studiosi del Nuovo Schuelerkreis. L’incontro si terrà a Castel Gandolfo dal 26 al 28 agosto.
Saranno 14 i rifugiati che accolgono il Papa oggi ad Assisi, saranno loro il simbolo dei gesti di misericordia di Bergoglio che ha deciso, poco dopo il rientro dalla Polonia, di celebrare con i francescani gli 800 anni del Perdono di Assisi, la indulgenza straordinaria che il Papa concesse a San Francesco.
Il primo giorno del suo viaggio in Polonia Papa Francesco ha voluto incontrare nella cattedrale del Wawel i vescovi polacchi. Un incontro a porte chiuse, un dialogo tra il Papa e i suoi confratelli.
“Prendere la parola in questo luogo di orrore, di accumulo di crimini contro Dio e contro l’uomo che non ha confronti nella storia è quasi impossibile ed è particolarmente difficile eopprimente per un cristiano, per un Papa che proviene dalla Germania. In un luogo come questo vengono meno le parole,in fondo può restare soltanto uno sbigottito silenzio – un silenzio che è un interiore grido verso Dio: Perché, Signore, hai taciuto? Io sono oggi qui come figlio del popolo tedesco: Non potevo non venire qui. Dovevo venire. Era ed è un dovere di fronte alla verità e al diritto di quanti hanno sofferto, un doveredavanti a Dio, di essere qui come successore di Giovanni Paolo II e come figlio del popolo tedesco figlio di quel popolo sulquale un gruppo di criminali raggiunse il potere mediante promesse bugiarde, in nome di prospettive di grandezza, di recupero dell’onore della nazione e della sua rilevanza, con previsioni di benessere e anche con la forza del terrore e dell’intimidazione, cosicché il nostro popolo poté essere usato ed abusato come strumento della loro smania di distruzione e di dominio”. E’ quasi un mea culpa quello che Papa Benedetto XVI pronuncia nel campo di sterminio nazista di Auschwitz. Joseph Ratzinger - come tra pochi giorni farà il suo successore Papa Francesco - varca il cancello dell’orrore il 28 maggio 2006, in occasione del suo viaggio apostolico in Polonia. Papa Benedetto sembra non darsi pace. Si chiede perché Dio abbia taciuto dinanzi a quei massacri. E allo stesso tempo attacca Hitler e i nazisti: bugiardi, distruttori, criminali.
“La storia di Maria di Màgdala richiama a tutti una verità fondamentale: discepolo di Cristo è chi, nell’esperienza dell’umana debolezza, ha avuto l’umiltà di chiedergli aiuto, è stato da Lui guarito e si è messo a seguirLo da vicino, diventando testimone della potenza del suo amore misericordioso, più forte del peccato e della morte”.
Dove non arriva la diplomazia tradizionale possono spingersi la cultura e i libri che aiutano la Chiesa a stabilire rapporti di collaborazione in luoghi dove spesso non sono possibili relazioni di tipo istituzionale. E' l'obiettivo che persegue la Biblioteca Apostolica Vaticana, con le sue esposizioni itineranti in vari Paesi del mondo, che consentono di ammirare alcune delle preziose opere custodite nei suoi scaffali. Intensi sono i rapporti con Cina, Giappone, Cuba e altri Paesi latinoamericani.
Benedetto XVI. Ultime conversazioni. E' il libro intervista che Papa Benedetto ha scritto insieme al suo biografo Peter Seewalde e che uscirà a settembre. In Italia l'esclusiva è di Garzanti e del Corriere della Sera che ne ha dato qualche anticipazione.
Una festa sobria ma cordiale e affettuosa quella che il Papa e la Curia Romana hanno riservato nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico al Papa Emerito Benedetto XVI in occasione del 65/mo anniversario della sua ordinazione presbiterale.
Al popolo armeno auguro "la giustizia e la pace e prego per questo, perché è un popolo coraggioso, e prego perché trovi la giustizia e la pace, io so che tanti lavorano per questo". E' un popolo che "ha portato croci, ma non ha perso la tenerezza, l’arte, la musica... un popolo che ha sofferto tanto nella sua storia e soltanto la fede lo ha mantenuto in piedi, perché il fatto che sia stata la prima nazione cristiana, questo non è sufficiente. E’ stata la prima nazione cristiana perché il Signore l’ha benedetta, perché ha avuto i santi, ha avuto i vescovi santi, martiri e per questo ha fatto della resistenza la pelle di pietra, diciamo così, ma non ha perso la tenerezza di un cuore materno. L’Armenia è anche madre". Sono le prime parole del Papa, nella consueta conferenza stampa con i giornalisti ammessi al volo papale, durante il viaggio di ritorno verso Roma.