Ashrafieh, quartiere storico di Beirut, può riprendere un po’ di vita: è prevista a luglio la riapertura della chiesa gesuita di San Giuseppe. Gravemente danneggiata dall’esplosione del porto di Beirut dell’agosto 2020, la chiesa è stata ristrutturata con i fondi di Aiuto alla Chiesa che Soffre.
La Fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) intensifica l’impegno per garantire aiuti ai cristiani libanesi colpiti dalla tremenda esplosione verificatasi a Beirut lo scorso 4 agosto. Al drammatico bilancio di oltre 200 morti, 6.500 feriti e circa 90.000 case danneggiate è necessario aggiungere che la comunità più sofferente è proprio quella cristiana perché residente nei quartieri più vicini al luogo del disastro.
La Famiglia Vincenziana ha dato vita a una raccolta fondi per la recente tragedia avvenuta in Libano. L’iniziativa, chiamata "Dai nostri cuori al cuore del Libano" è "sorta per sostenere il lavoro dei Vincenziani a Beirut: la Famiglia Vincenziana libanese è intervenuta immediatamente dando rifugio ai senzatetto, occupandosi dei poveri, curando i feriti e nutrendo i bisognosi", come si legge nel comunicato.
"Le dimissioni di un deputato o di un ministro di lì non sono sufficienti. Piuttosto il governo dovrebbe dimettersi se non è in grado di governare e fare avanzare il Paese". Sono le durissime parole del Patriarca maronita, il Cardinale Bechara Boutros Rai, pronunciate domenica scorsa parlando dell'esplosione che ha devastato Beirut e della situazione generale in Libano.
"Ieri a Beirut nella zona del porto delle fortissime esplosioni hanno causato decine di morti e migliaia di feriti, e molta grave distruzione. Preghiamo per le vittime e le loro famiglie, preghiamo per il Libano perchè con l'impegno delle componenti sociali politiche e religiose possa affrontare questo momento cosi tragico e doloroso e con l'aiuto della comunità internazionale superare la grave crisi che sta attraversando".
Tre giornate in Libano per il Cardinale Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese orientali tra le gente che lo accolto con affetto e gli incontri ufficiali e la benedizione dei lavori di ristrutturazione della Nunziatura ad Harissa, dove tra poche settimane arriverà il nuovo nunzio Joseph Spiteri. La Capella è stata decorata da alcune pitture dell'Atelier di Arte Sacra del Centro Aletti di Roma.