Non è ancora stato canonizzato, nonostante anche il miracolo attribuito alla sua intercessione sia stato riconosciuto, perché il Papa ha preferito prudentemente fermare il processo e chiedere a una commissione mista cattolica ortodossa di definire storicamente il suo ruolo – e la commissione non ha avuto posizioni univoche. Ma che il Cardinale Aloizije Stepinac, martire della storia, sia già considerato un santo è indubbio. E lo si nota dalla partecipazione alle celebrazioni che hanno avuto luogo nel giorno della sua memoria. Tre, in particolare, vanno ricordate, in luoghi simbolici: quella davanti alla cattedrale di Zagabria, colpita e resa inagibile da un terremoto, di fronte ad una torre campanaria assente; quella nella Cattedrale di Sarajevo; e quella a Krasic, nel luogo dove il Beato Stepinac è nato.
Non ha portato a conclusioni, la commissione mista cattolica-ortodossa voluta da Papa Francesco per meglio delineare la figura del Cardinale Aloizije Stepinac, arcivescovo di Zagabria, processato e incarcerato dai comunisti. Un martire, beatificato da San Giovanni Paolo II, ma ancora non canonizzato per l’opposizione dei serbi, che lo hanno accusato di collaborazionismo con il regime nazista degli ustascia. Eppure, più i documenti storici vengono fuori, più questi sono inoppugnabili. Una recente ricerca ha messo ancora una volta in luce come il Cardinale Stepinac abbia salvato almeno 6 mila ebrei durante la guerra. Un dato che dovrebbe far riflettere tutti quelli che lo accusano di collaborazionismo con i nazisti.