Una limpida mattina di gennaio, salendo con una certa fatica una strada che si arrampica tra boschi e prati, ecco aprirsi allo sguardo un paesaggio mite e solenne al tempo stesso, illuminato da un tiepido sole invernale: un ampio, piazzale, un convento, un giardino e in lontananza colline e vallate.
Il 4 novembre è la commemorazione di S. Carlo Borromeo, vescovo. Quel giorno, Karol Wojtyła, poi papa St. Giovanni Paolo II. S. Carlo Borromeo non fu l'unico Carlo particolarmente importante nella vita del papa polacco. Karol Wojtyła junior aveva ovviamente un padre, Karol senior e molti altri Carlo in famiglia (incluso il cugino di suo padre). Il rapporto tra l'ultimo imperatore d'Austria e il re d'Ungheria, Carlo d'Asburgo, ora beato, con Karol Wojtyla Jr. è un po' meno noto, e questa è una storia molto interessante.
Una vita centrata sull’Eucarestia, quella del Beato Carlo d’Austria, l’ultimo imperatore cattolico, di cui si celebra la memoria il 21 ottobre. Una scelta insolita, quella del 21 ottobre, perché nel beatificarlo Giovanni Paolo II scelse come giorno della memoria la data del giorno del matrimonio con Zita di Borbone-Parma, e non quello della morte come di consueto. Tradendo così, di fatto, il suo grande progetto: quello, un giorno, di avere i due ultimi imperatori cattolici beati insieme, festeggiati nello stesso giorno e proclamati patroni della famiglia di Europa.
Le sfide del tempo richiedono “la collaborazione di tutti gli uomini di buona volontà”, e per questo ben vengano le iniziative di preghiera, come quella della Lega di Preghiera del Beato Imperatore Carlo per la Pace tra i popoli nei vari Paesi del Mondo. Lo dice Papa Francesco incontrando i rappresentanti della lega nel centenario dell’iniziativa di pace di Benedetto XV.