Michal Giedojc (1420 – 1485) proveniva da una famiglia principesca lituana, e sin dalla gioventù era noto per gli studi di meccanica che metteva a frutto per creare macchinari per portare l’Eucarestia agli ammalati. Laico professo agostiniano, venerato da tempo come un santo per una serie di miracoli e guarigioni avvenute dopo la sua morte, la causa di beatificazione si è aperta nel 1521, poi chiusa da Urbano VII, poi riaperta nel XX secolo, e nel 2001 è riaperto il processo di beatificazione. Ieri, Papa Francesco lo ha dichiarato beato secondo la formula della “beatificazione equipollente”.