La consuetudine di battezzare figli di dipendenti della Santa Sede è stata istituita da San Giovanni Paolo l’11 gennaio nel 1981. E Papa Francesco continua anche oggi questa bella tradizione nella bellissima cornice della Cappella Sistina battezzando 16 bambini.
Conclusa, nella Cappella Sistina, la celebrazione della Santa Messa nella Festa del Battesimo del Signore con il Rito del Battesimo dei bambini, alle ore 12 Francesco si affaccia alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli in Piazza San Pietro. Il Papa inizia subito con il raccontare il Vangelo di oggi, il rito del Battesimo di Gesù.
Conclusa, nella Cappella Sistina, la celebrazione della Santa Messa nella Festa del Battesimo del Signore con il Rito del Battesimo dei Bambini, alle ore 12 Papa Francesco si affaccia alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli in Piazza San Pietro.
Nella Festa del Battesimo del Signore Papa Francesco presiede nella splendida cornice della Cappella Sistina la Santa Messa nel corso della quale amministra il Sacramento del Battesimo a 16 neonati, 7 bambini e 9 bambine.
La Chiesa in questa domenica celebra il Battesimo di Gesù. E’ importante fare una precisazione: Gesù non conosce il peccato e, pertanto, non ha bisogno di conversione, ma accetta di sottoporsi al rito per testimoniare la sua piena solidarietà con l’umanità, che è venuto a salvare. Durante il battesimo Dio stesso rivela al mondo la vera identità di Gesù e l’unicità del suo rapporto con Lui. Il Padre, infatti, presenta Cristo con queste parole: Tu sei il mio figlio prediletto: in te mi sono compiaciuto.
La Chiesa celebra oggi la solennità del battesimo di Gesù. Con questa festa si conclude la celebrazione del Mistero natalizio. Racconta il testo evangelico che Gesù fu battezzato da Giovanni il Battista. È importante ricordare che il battesimo di Giovanni manifestava l’accoglienza nella propria vita del suo invito alla penitenza e si compiva mediante un rituale ben preciso. Il penitente entrava nelle acque del fiume Giordano e sul suo capo veniva versata l’acqua, cosicché questi ne era come sommerso.
Gesù è il Messia, e dunque non ha bisogno di essere purificato, è lui che invece purifica. Ma “Dio è il Santo, le sue vie non sono le nostre, e Gesù è la via di Dio, una via imprevedibile”. Lo spiega Papa Francesco nell’Angelus della domenica del Battesimo del Signore.
Battezzare i bambini da piccoli è un “atto di giustizia”, perché viene data loro la forza dello Spirito Santo che li “aiuterà e difenderà per tutta la vita”. Brevissima omelia di Papa Francesco in cappella Sistina, dove, come tradizione nella festa del Battesimo del Signore, battezza alcuni bambini. Quest’anno sono 32, accompagnati da 240 parenti.
In quel tempo Gesù andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. Così racconta il testo evangelico di questa domenica. Vogliamo chiederci innanzitutto che caratteristiche aveva il Battesimo di Giovanni. Era un battesimo di penitenza. La persona che accettava di farsi battezzate da Giovani manifestava pubblicamente la sua decisione di seguire la Parola di Dio e quindi di inserirsi in un cammino di vita nuova, cioè di conversione.
Nel giorno del Battesimo di Gesù comprendiamo la grande umiltà del Nostro Signore. Lo ha detto Papa Francesco durante la preghiera mariana dell’Angelus in Piazza San Pietro. Dopo aver battezzato 34 bambini nella Cappella Sistina, Francesco si affaccia dalla finestra del Palazzo Apostolico e parla ai fedeli della solennità di oggi, il Battesimo di Gesù, “Colui che non aveva peccato, nel mettersi in fila con i penitenti, mescolato fra loro per essere battezzato nelle acque del fiume”.
Far crescere i bambini nella fede. Custodire la fede, simboleggiata dalla candela accesa sul cero Pasquale che viene consegnata ai genitori dei bambini battezzati, appena dopo l’aspersione dell’acqua. Trasmettere la fede da una generazione all’altra, come un catena. È l’augurio che Papa Francesco fa ai genitori dei bambini che stanno per essere battezzati in Cappella Sistina, in una breve omelia che tiene a braccio.