Questa terza domenica di Avvento è chiamata anche la domenica della gioia. San Paolo nella seconda lettura ci accoglie con queste parole: “Fratelli siate sempre lieti”! Ma che cosa procura la felicità? Essa è un’esperienza che non ha consistenza in se stessa e non nasce neppure dal benessere, dalla fama, dal possesso delle cose…Infatti, come insegna la vita, il raggiungimento di questi traguardi, da soli non soddisfano pienamente il nostro cuore. Anzi, in molti casi conducono, purtroppo, alla distruzione di chi li persegue e di coloro a loro vicini. Comprendiamo, dunque, che la nostra domanda di felicità è ben più grande della nostra opera. Illuminanti, a questo riguardo, le parole di sant’Agostino, il quale ha visto e vissuto ogni esperienza terrena: Ci hai fatti per te e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te.
La Liturgia della Parola, in questa seconda domenica di Avvento, ci chiede di metterci in ascolto del profeta Isaia e di Giovanni Battista.
“Domenica scorsa siamo entrati nel Tempo liturgico dell’Avvento che ci prepara al Natale. E la Chiesa italiana, attraverso l’ Ufficio Liturgico Nazionale, ha messo a disposizione, sul proprio sito (anche in una versione con l’audio dei canti proposti) il sussidio liturgico-pastorale per i tempi di Avvento e Natale 2020.
Oggi 4 dicembre, primo venerdì d'Avvento, sono iniziate, nell'Aula Paolo VI, le meditazioni del predicatore della Casa Pontificia Raniero Cantalamessa, creato cardinale da Papa Francesco nel Concistoro del 28 novembre scorso. Il tema che comprenderà anche le meditazioni dell'11 e del 18 dicembre è "Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore" dal Salmo 90, 12.
Per aiutare i cattolici a riaccendere speranza e ad entrare in contatto più profondamente con la Laudato si’ in questo periodo di Avvento, il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale ha preparato delle preghiere per i sette obiettivi della Laudato Si’, annunciati a maggio in occasione della celebrazione dell’Anno dell’Anniversario Speciale della Laudato Si'. Lo annuncia un comunicato dello stesso Dicastero vaticano.
Inizia oggi, con la prima domenica di Avvento, il nuovo Anno Liturgico. Durante l’Avvento, che si prolunga per quattro settimane, la Chiesa ci porta a meditare sulle tre venute di Cristo. La prima celebra l’incarnazione del Figlio di Dio, evento accaduto in un tempo determinato ed in un luogo ben preciso. Con essa noi abbiamo conosciuto l’infinito amore di Dio che, per liberare l’uomo dalla schiavitù del peccato ed aprirgli la porta del Paradiso, ha accettato di entrare nel nostro mondo e di assumere la debolezza della nostra carne. Questa venuta noi la celebriamo nel santo Natale, che inaugura il tempo della salvezza.
Da domani e per quattro settimane la Chiesa cattolica si prepara alla festa del Natale con il tempo liturgico dell’Avvento. Nel rito ambrosiano, usato nel nostro Paese nella diocesi di Milano, questo tempo dura invece sei settimane ed è quindi già iniziato.
“Nelle nostre carceri a causa della paura dei contagi molte attività sono state rallentate, di conseguenza i detenuti vivono maggiormente la loro solitudine e l’abbandono, nonostante ci sia la consapevolezza che la prigione che si apre alle relazioni genera una società più sicura”.
#AccadeSoloSeCiCredi è il primo avvento social per ragazzi e ragazze dai 9 ai 14 anni che, a partire dal 29 novembre fino al 25 dicembre 2020, potranno seguire ogni giorno sul proprio telefonino, messaggi, riflessioni, attività per accompagnare la preparazione al Natale. Il progetto è della redazione del “Messaggero dei Ragazzi” e del direttore fra Fabio Scarsato, che nei panni di fra Simplicio, dialogherà in chat con i giovanissimi per “camminare” insieme verso la grotta di Betlemme.
Nella prima lettura di questa santa Messa abbiamo ascoltato la promessa che Dio fa al popolo ebraico: Ecco la vergine concepirà e partorirà un Figlio che sarà chiamato Emmanuele. Il brano di Vangelo racconta il compimento della profezia di Isaia. E così veniamo introdotti a riflettere sull’evento storico della Incarnazione nel quale Dio, in Gesù Cristo, è entrato di persona nella storia e si è fatto “Emmanuele”, Dio con noi e per noi parlarci personalmente, per farsi nostro amico e salvarci.
“Maria è Madre di Dio non solo perché l'ha portato fisicamente nel grembo, ma anche perché l'ha concepito prima nel cuore con la fede. Noi non possiamo, naturalmente, imitare Maria nel primo senso, generando di nuovo Cristo, ma possiamo imitarla nel secondo senso, che è quello della fede. Gesù stesso iniziò questa applicazione alla Chiesa del titolo di Madre di Cristo, quando dichiarò: Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica”. Lo ha detto Padre Raniero Cantalamessa, Predicatore della Casa Pontificia, nella IV e ultima predica di Avvento tenuta stamane in Vaticano alla presenza del Papa.
Giovanni il Battista si trova in prigione a causa della sua coerenza di vita. Egli appare come l’emblema della giustizia, della rettitudine. Non è una “canna” al vento, ma una “quercia, una persona, cioè, rigorosa, limpida e coerente, che non cerca di compiacere il potente di turno. Egli è un maestro di vita che trae la forza ed il coraggio della testimonianza dalla Parola di Dio.
“Il Magnificat non è un incitamento a rovesciare, anche con la violenza, i potenti dai troni. È un ammonimento rivolto soprattutto ai ricchi e ai potenti circa il tremendo pericolo che corrono, come nella parabola del ricco epulone”. Così Padre Raniero Cantalamessa, Predicatore della Casa Pontificia, in occasione della II Predica di Avvento tenuta stamane alla presenza del Papa.
I vescovi polacchi incoraggiano la preparazione spirituale durante l'Avvento, al fine di prepararci bene per il Natale. Sottolineano che la partecipazione alle Messe Rorate, insime ai ritiri dell'Avvento e alla confessione aiuterà i fedeli.
“Quanti hanno fame e sete di giustizia la possono trovare soltanto percorrendo le vie del Signore; mentre il male e il peccato provengono dal fatto che gli individui e i gruppi sociali preferiscono seguire strade dettate da interessi egoistici, che provocano conflitti e guerre. L’Avvento è il tempo propizio per accogliere la venuta di Gesù, che viene come messaggero di pace per indicarci le vie di Dio”. Lo ha detto il Papa nel corso dell’Angelus in occasione della prima domenica di Avvento.
La prima domenica di Avvento “primo giorno dell’Anno liturgico segna il nostro punto di partenza: sappiamo che , al di là di ogni evento favorevole o contrario, il Signore non ci lascia soli. È venuto duemila anni fa e verrà ancora alla fine dei tempi, ma viene anche oggi nella mia vita, nella tua vita. Sì, questa nostra vita, con tutti i suoi problemi, le sue angosce e le sue incertezze, è visitata dal Signore. Ecco la sorgente della nostra gioia: il Signore non si è stancato e non si stancherà mai di noi, desidera venire, visitarci”. Lo ha detto il Papa, stamane, celebrando la Messa in San Pietro all’Altare della Cattedra per il 25/mo della comunità congolese di Roma.
Con il tempo di Avvento inizia, per la Chiesa, anche il nuovo Anno liturgico, nel corso del quale torniamo a ri-vivere la vita, la morte e la resurrezione di Cristo. In tal modo celebrando le feste dell’anno liturgico, noi abbiamo la possibilità di entrare sempre di più nel mistero di Cristo e così assimilare la redenzione da Lui operata. In definitiva quello che oggi inizia è un cammino nel quale siamo chiamati a “rivestirci del Signore Gesù” perché è Lui la nostra vera identità, perché solo in Lui troviamo la Verità ed il senso della vita, il nostro vero destino.
L’episodio evangelico della visitazione di Maria a Elisabetta è il centro della meditazione che il Papa ha offerto ai fedeli in occasione dell’Angelus della IV Domenica di Avvento.
L’incarnazione del Figlio di Dio non è il frutto del nostro impegno, ma dono dell’amore di Dio. Un amore così grande che è capace di operare ciò che umanamente è impossibile per cui la sterilità di Elisabetta diventa feconda e nella verginità di Maria fiorisce la maternità.
In questa terza domenica di Avvento la liturgia ci invita alla gioia. Papa Francesco lo ricorda a tutti i fedeli di Piazza San Pietro durante l’Angelus odierno. Presenti i bambini del Centro Oratori Romani, delle Parrocchie e le famiglie di Roma per la benedizione dei “Bambinelli”. Papa Francesco torna a parlare a tutti dopo una festa speciale, quella che i bambini del Dispensario Santa Marta gli hanno riservato.