Venerdì sera, 13 novembre 2015, alcuni fanatici terroristi hanno seminato morte e disperazione a Parigi e dintorni: bar e ristoranti, una sala di musica, uno stadio, luoghi di ritrovo conviviale, soprattutto di giovani vite, piene di progetti d’avvenire, sono stati oggetto di cieca violenza omicida.
È una barbarie che “lascia sgomenti” e fa chiedere “come possa il cuore dell’uomo ideare e realizzare eventi così orribili.” Dopo la recita dell’Angelus, Papa Francesco si sofferma sugli attacchi di Parigi, ribadisce il suo stupore per quanto avvenuto e riafferma “con vigore che la strada della violenza e dell’odio non risolve i problemi dell’umanità" e che "utilizzare il nome di Dio per giustificare questa strada è una bestemmia"
Gli attacchi a Parigi sono “un attacco alla pace di tutta l’umanità.” Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, parla in un briefing con i giornalisti in tarda mattinata. E’ già arrivato il cordoglio del Papa tramite un telegramma a firma del Segretario di Stato, Cardinal Pietro Parolin, e il Papa ha espresso la sua commozione in una intervista tv. Ora, padre Lombardi legge una ulteriore dichiarazione.
E' un Papa Francesco con la voce affranta, che risponde alla telefonata di TV2000. Ripete più volte di essere commosso, afferma che non c'è giusticazione "nemmeno umana per tutto questo," prega per le vittime.
Con un telegramma firmato al Cardinal Andrè Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi, il Cardinal Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, comunica che il Papa si associa alla preghiera “per la sofferenza delle famiglie messe alla prova da tale dramma.”