A metà agosto è stata raggiunta la quota minima necessaria di 500.000 firme per indire un referendum sulla legalizzazione dell’eutanasia in Italia, ma l’associazione proponente continuerà la raccolta delle firme fino a fine mese, ed al termine dovranno essere presentate alla Corte di Cassazione, e se questa ritenesse il quesito del referendum legittimo il voto si terrebbe nel 2022.
“Penso alle nuove linee guida ministeriali, che estendono la possibilità di ricorrere all’aborto farmacologico mediante la pillola Ru486 fino alla nona settimana di gravidanza e che costituiscono una duplice sconfitta: per la vita del concepito e per la stessa donna, lasciata ancor più a se stessa, visto che non ne viene mantenuto nemmeno il ricovero, necessario per garantire la sorveglianza sulla sua salute”: così aveva scritto nelle scorse settimane il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti.