La Lettonia era parte di quel territorio nel Baltico che era stato nominato, a seguito delle “crociate del Nord”, come “Regno di Maria”. E c’è, in Lettonia, una devozione incredibilmente ecumenica verso il santuario di Nostra Signora di Aglona, che a Ferragosto accoglie pellegrini cattolici, certo, ma anche luterani. Ed è proprio a Nostra Signora di Aglona che le quattro denominazioni cristiane di Lettonia hanno di nuovo posto la nazione sotto la protezione della Vergine Maria.
L’importanza del dialogo tra Stato e Chiesa in Lettonia è testimoniato dal fatto che, nonostante lo Stato di emergenza proclamato lo scorso 12 marzo a causa della pandemia del COVID 19, l’attività religiosa non è mai stata interrotta. Lo racconta ad ACI Stampa l’arcivescovo Zbignevs Stankevics di Riga. “Siamo riusciti a convincere il governo – racconta ad ACI Stampa – che il cibo spirituale non è meno importante di quello reale in tempi di crisi: l’uomo non vive di solo pane!”
È stato il tema della paternità al centro dell’intervento al Sinodo dell’arcivescovo Zbignevs Stankevics, arcivescovo di Riga (Lettonia) nella prima settimana di lavori del Sinodo.