I nunzi apostolici, gli ambasciatori del Papa, raramente danno interviste. Fanno un lavoro oscuro, diplomatico, di raccordo, e parlano solo in situazioni difficili. L’arcivescovo Vito Rallo, dal 2015 ad oggi nunzio apostolico in Marocco, ha accettato di farlo all’indomani dell’annuncio della sua messa a riposo a 70 anni, un privilegio che solo i diplomatici vaticani possono avere (per tutti, l’età della pensione è di 75 anni).
C’erano quindici monaci benedettini, nel monastero di Cristo Re di Tioumliline, che accolse la prima confraternita cattolica in Marocco, nel 1952. Poi, il monastero è andato in rovina, è finito abbandonato, e ora c’è una fondazione, Mémoire pour l’Avenir (Memorie per l’Avvenire) che sta lavorando per ricostruirne la memoria.