No a ogni forma di eutanasia, suicidio assistito, accanimento terapeutico, sì alle cure palliative. E' quanto viene ribadito nel "Piccolo lessico del fine-vita", edito dalla Pontificia Accademia per la Vita, in cui si riporta la posizione della Chiesa sul tema.
“Oltre ai vaccini è prioritario un accesso vero ed effettivo alle cure”, ma anche ai “beni che permettono ‘semplicemente’ di vivere”. Lo sottolinea l’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, delineando le sfide e i problemi discussi nella plenaria 2021 dell’accademia, la prima in presenza dall’inizio della pandemia, che si svolge in questi giorni in Vaticano e che ha come tema “Salute pubblica in prospettiva globale. Pandemia, bioetica, futuro”.
Doveva essere un convegno sui vaccini in generale, è diventata una Tavola Rotonda (online, a causa della pandemia) sulle vaccinazioni. Un tema centrale, in era di pandemia, cui si arriva con due conclusioni: che l’accessibilità alle vaccinazioni deve essere garantita a tutti, e che la riluttanza vaccinale vada affrontata guardando ai problemi strutturali, con un programma che non riguardi solo i vaccini, ma anche le strutture che garantiscano igiene e prevenzione.
C’è bisogno di un’azione educativa più ampia
Che il tema del fine vita sia difficile e spinoso non è un novità. Ed è altrettanto certa la posizione della Chiesa cattolica sul no ad ogni forma di suicidio assistito o eutanasia.
“La specificazione di essere per la Vita ci pone a servizio delle vite degli uomini e delle donne del nostro tempo e nessuna di queste vite, a partire da quelle dei più poveri e indifesi, può essere perduta, scartata, sprecata”. Lo ha ribadito l’Arcivescovo Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, che ha presentato la XXIV Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita sul tema «Equal beginnings. But then? A global responsibility».
Nelle società democratiche i temi del fine vita vanno affrontati “con pacatezza: in modo serio e riflessivo, e ben disposti a trovare soluzioni, anche normative, il più possibile condivise”.
"Coerenza" con l'ispirazione originaria voluta da Papa Giovanni Paolo II e "vitalita'" nel rispondere alle nuove sfide sono le caratteristiche del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia. Lo ha sottolineato Vincenzo Paglia, Gran Cancelliere, nell'omelia della messa che l'11 mattina ha ricordato la figura e l'opera del cardinale Carlo Caffarra.
La vivacità degli Stati Uniti, la crescita tutta da scoprire dell’Africa. E le loro contraddizioni. Ha visto tutto questo l’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia della Vita, in due recenti viaggi. E lo racconta in una conversazione esclusiva con ACI Stampa. Sottolineando che “l’umanesimo europeo deve dialogare con la vivacità americana”. E che la nuova frontiera dell’Europa è quella di una “Eurafrica appassionata”.
Dal 5 al 7 ottobre prossimo si svolgerà in vaticano L’Assemblea generale della Pontificia Accademia per la Vita. Il tema: Accompagnare la vita. Nuove responsabilità nell’era tecnologica. Una occasione per conoscere meglio il nuovo volto della Accademia voluta da Giovanni Paolo II nel 1994 e riformata da Francesco lo scorso anno.
"Dobbiamo continuare a indicare e ricordare in ogni ambito culturale, sociale, politico e religioso" la sacralità della vita umana. Con queste parole Monsignor Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ha inaugurato a Dallas il workshop sui temi bioetici organizzato dalla Conferenza Episcopale degli Stati Uniti.